PESCARA. Piccoli artigiani o commercianti costretti a chiudere le attività, che si trovano senza lavoro e un’entrata certa, e a non riuscire a sostenere più le spese ordinarie, tra bollette di luce e gas triplicate e beni di prima necessità sempre più cari. La povertà cambia in Italia, così come nel territorio di Pescara, e si estende a famiglie che prima riuscivano ad andare davanti da sole, mentre ora sono costrette a chiedere aiuto ad istituzioni ed associazioni. È questa la fotografia nella Giornata mondiale dei poveri che la Chiesa celebra oggi.
NUOVI POVERI «Dopo il covid la situazione è cambiata», analizza Fabio Nieddu, vicepresidente della Croce Rossa di Pescara, da anni impegnato nel sociale. «Il problema energetico sta diventando il problema di tutti. Negli ultimi tempi si sono quintuplicate le richieste di pagamento delle bollette del gas e dell’energia. Mentre per l’erogazione di pacchi alimentari possiamo contare sulle collette, per le utenze il problema è finanziario e non abbiamo tutte queste risorse». Secondo Nieddu, insieme alle richieste, a cambiare è la tipologia della povertà. «Sono famiglie normalissime che con un solo stipendio non riescono più. Spesso sono padri separati che devono trovare una nuova abitazione in affitto, e tra assegno di mantenimento, bollette e spese di locazione non ce la fanno».
SENSO DI VERGOGNA I nuovi poveri sono spesso accompagnati, nel chiedere un aiuto, da un profondo senso di vergogna. «Cerchiamo di dare massima privacy e riservatezza nelle chiamate, ma anche quando vengono in sede. Abbiamo attrezzato una stanza con dei pannelli oscurati e ci siamo dotati di una figura per garantire il più possibile la tutela della privacy».
I DATI Per la sesta giornata mondiale dei poveri, la Caritas diocesana di Pescara-Penne, traccia il bilancio di un anno di attività al fianco dei poveri, con oltre 600 tra volontari e collaboratori. Nel 2021 sono state accolte 1.314 persone nel centro di ascolto diocesano. Ognuno ha espresso una media di tre bisogni, relativi nel 63,7 per cento dei casi a problemi di occupazione; familiari nel 51,5%; 31,9 % abitativi e 19,6 % di salute. I pasti distribuiti dalle mense di Pescara e Montesilvano sono stati 69.129. Le persone accolte nel dormitorio, 89; le persone senza fissa dimora incontrate dall’unità di strada, 120. I senza tetto ai quali sono stati offerti 3.576 servizi di docce e 989 di barberia, sono stati 71.
LE FAMIGLIE Le conseguenze della pandemia sono ancora molto presenti in tante famiglie. Sono state 391 quelle seguite grazie agli empori della solidarietà; 1.068 gli interventi di sostegno della rete del Pronto intervento sociale nei Comuni di Pescara e Montesilvano, 298 i nuclei seguiti con il nuovo servizio Fead (fondo europeo aiuti indigenti) dell’ente pescarese. Tutte le attività sono state sostenute con i fondi Caritas, ma anche dalle donazioni di 293 partner tra enti religiosi, associazioni, privati, aziende e fondazioni bancarie. «Questi numeri raccontano uno spaccato complesso delle tante povertà del territorio e chiedono un ascolto in grado di rafforzare la rete dei tanti operatori, pubblici e privati, del territorio per dare risposte sempre più adeguate», commenta Corrado De Dominicis, direttore Caritas.
LE INIZIATIVE Per la giornata della povertà, sono state organizzate dalla Caritas diverse iniziative, alcune nelle strutture di accoglienza come la messa che monsignor Francesco Santuccione, vicario generale, celebrerà oggi nella cappella della Cittadella dell’Accoglienza e le attività di festa animate dagli operatori dei centri. Dal 15 al 18 novembre c’è “Un selfie sul mondo”: i centri d’accoglienza Sai per migranti gestiti dalla Caritas apriranno al pubblico, per far mostra dei murales realizzati dagli accolti. Per partecipare, prenotazioni via mail a lapedream@caritaspescara.it.