
TERAMO. Non si ferma la protesta degli ex giardinieri della Asl di Teramo rimasti senza lavoro dopo che la ditta che ha vinto l’appalto per la manutenzione delle aree verdi ha scelto di non riassumerli nonostante la clausola sociale presente nel capitolato di gara.
Si tratta di 15 persone lasciate a casa di punto in bianco, senza neppure la possibilità di usufruire di ammortizzatori sociali (il contratto da vivaisti non dà diritto alla Naspi). Ieri i lavoratori si sono ritrovati davanti alla prefettura e una delegazione, accompagnata dai segretari di Cisl e Uil, Fabio Benintendi e Massimiliano Bravo, è stata ricevuta dal capo di gabinetto, Luana Strippoli. È stata chiesta la convocazione di un tavolo con Asl e ditta vincitrice dell’appalto. «Ci auguriamo che la situazione venutasi a determinare venga immediatamente risolta con il pieno riassorbimento dei 15 lavoratori. Di fronte ad un capitolato di gara che contemplava la clausola sociale e che conteneva l’indicazione puntuale del numero di lavoratori da riassorbire, non possiamo permetterci il lusso di creare un precedente che rischia di minare le garanzie sociali che sono un fondamento imprescindibile dei processi di esternalizzazione» commentano Benintendi e Bravo, «ci auguriamo che quanto sta accadendo rimanga una spiacevole parentesi di qualche settimana e confidiamo nel senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Per quanto ci riguarda non indietreggeremo di un millimetro, mettendo in atto tutte le iniziative e forme di protesta ritenute necessarie». Al sit-in di ieri ha preso parte anche il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che sposa le preoccupazioni dei sindacati e si è detto disponibile a partecipare ad un eventuale tavolo convocato dalla Prefettura. (v.m.)