
PESCARA. Tornano i furti negli stabilimenti balneari. Ad essere preso di mira, ieri notte, il lido Baia Papaya sulla riviera nord. Stavolta, i ladri non si sono intrufolati, come accaduto altre volte, per rubare soldi, roba da mangiare o alcolici, ma per portarsi via del rame, quasi un quintale, che il gestore aveva sistemato sotto una tettoia in attesa di alcuni lavori. Sul più bello, sono stati notati e bloccati dai carabinieri, che erano in giro per controlli. A finire in manette, due rumeni, già conosciuti alle forze dell’ordine. Si tratta di Daniel Ionut Cristescu, 36 anni, in Italia senza fissa dimora e Ion Herghelegu, 41 anni, residente a San Giovanni Teatino. Nella mattinata di ieri, si è tenuta l’udienza di convalida e al termine il giudice ha convalidato gli arresti, disponendo per tutti e due, assistiti nel procedimento dall’avvocato Tullio Zampacorta, il divieto di dimora a Pescara. Per nessun motivo, potranno farsi vedere in città. Il furto è stato messo a segno poco prima delle 2.
«Avevo smontato le grondaie», racconta Gaspare Sebastiani, gestore del lido, «per cambiarle e le avevo sistemate fuori, sotto a una tettoia. Evidentemente i due le hanno viste e hanno provato a rubarle, ma non hanno fatto in tempo grazie all’intervento dei carabinieri che erano nei paraggi».
Passando sulla riviera, una pattuglia ha notato un uomo fermo davanti al cancello dello stabilimento. Il cancello era semi aperto per cui insospettiti hanno deciso di fare delle verifiche. Si sono, quindi, avvicinati, chiedendogli i documenti. Nel frattempo, hanno visto una persona scappare nell’oscurità, che è stata subito individuata, scoprendo così che aveva appena rubato le grondaie. All’interno di una macchina, parcheggiata davanti allo stabilimento, sono state poi trovate anche diverse cassette di rame che i due avevano già caricato. La refurtiva, ieri mattina, è stata restituita al legittimo proprietario. I romeni hanno provato a giustificarsi, spiegando di aver trovato tutto quel rame, per caso, accatastato vicino ad un cassonetto dei rifiuti.