PESCARA. «Ho deciso di far svolgere una delle riunioni del G7 di mia competenza, quella sulla cooperazione e lo sviluppo, nella città di Pescara a settembre. Questo è un segnale di grande attenzione all’Abruzzo e a questa città a cui sono affettivamente legato». Alla convention di Forza Italia il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, conquista il titolo con un annuncio che sorprende tutti. Carlo Masci è il primo a esultare: «Una straordinaria notizia per Pescara e per l’Abruzzo», esclama, «come sindaco sono orgoglioso di questa scelta per tutta la città, e sono pronto per affrontare la sfida legata a un evento senza precedenti».
Nel Pala Becci stracolmo di mille persone Nazario Pagano, Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo, Daniele D’Amario e tutto il popolo abruzzese dei forzisti danno così il via alla sfida elettorale del 10 marzo 2024. Rompe il ghiaccio proprio Masci che, da padrone di casa, apre la kermesse. E si abbandona a un ricordo nostalgico la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: «Quando sono arrivata mi hanno chiesto “voi terrete il nome di Berlusconi nel simbolo?”. Ovvio: Berlusconi è l’uomo che dal ‘94 ha consentito a tutti noi insieme di governare a livello nazionale, comuni, regioni, di creare una vera alternativa di governo. Come potremmo non avere stampato il nome del nostro padre fondatore?». Sono le 19,17 quando Tajani entra al Pala Becci. E Marco Marsilio, governatore uscente e ricandidato, lo accoglie così: «Questo rappresenta il cambio di passo. Cinque anni fa lamentavamo che l’Abruzzo era una regione marginalizzata, vederla oggi al centro, con i ministri sempre vicini, è la dimostrazione che abbiamo reso la nostra regione rispettata e apprezzata».
E vai con l’applauso. «Da qui», incalza Marsilio, «parte la riconquista dell’Abruzzo che non ha mai avuto due governi consecutivi e questo è stato sempre il punto debole, mai nessuno ha avuto il passo lungo. Noi vogliamo continuare a portare avanti i nostri progetti. Nei prossimi giorni approveremo altre riforme strategiche portando avanti un programma di governo importante, dopo 40 anni martedì approveremo la nuova legge urbanistica e poi la nuova rete ospedaliera. Concluderemo in un crescendo rossiniano questa legislatura».
Pagano, dal palco, poi ringrazia «chi ha iniziato con me il percorso, Lorenzo, Mauro e Daniele, e tutti gli altri (da Marcozzi e La Porta a Marcovecchio, Di Matteo e Santangelo e il politico di lungo corso Angelosantendr) che oggi sono con noi, e ringrazio i tanti sindaci e amministratori locali: senza voi Forza Italia non sarebbe quello che è». Ma torniamo a Tajani.
Per il vice premier: «La morte di Berlusconi ha determinato la mobilitazione generale di forza Italia, 100mila iscritti in tre settimane». Quindi il ministro stringe il patto di maggioranza: «Forza Italia è impegnata a sostenere gli alleati. Sono convinto che Marsilio continuerà a fare bene il presidente della regione e può contare sul nostro appoggio. E vogliamo andare a prendere voti nel più grande partito italiano che è quello dell’astensione, vogliamo arrivare al 20 per cento, prendendo voti dove c’è gente che non vota». Ma anche Tajani si lascia andare ai ricordi di quand’era ufficiale dell’Aeronautica Militare: «Tornare a Pescara ogni volta per me è un tuffo al cuore, mi ha regalato uno degli anni più belli della mia vita», dice con nostalgia prima dell’annuncio del giorno: «A settembre organizzerò a Pescara una delle riunioni del G7 e ci sarà anche la pista per far atterrare gli aerei dei nostri ospiti. Sopralluoghi già fatti. Credo che questa regione debba vedere accesi anche i riflettori internazionali, siamo un grande paese è giusto valorizzare ogni territorio». E dalla platea dei mille si alza l’applauso finale e scrosciante.