TERAMO. Rimodulati i fondi sisma per alcune chiese del Teramano: 627.848,87 euro destinati alla ricostruzione delle chiese di Santa Maria Assunta a Padula di Cortino e di Santa Maria a Castelli sono stati spostati per l’ultimazione dei lavori di restauro e miglioramento sismico della cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo a Teramo. A stabilirlo è il decreto 45/2022 del commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini, emanato dopo che la Diocesi di Teramo – Atri aveva trasmesso lo scorso 6 dicembre alla struttura commissariale il nuovo quadro economico del progetto esecutivo, compreso di ribassi, dell’importo di 2.627.848,87 euro a fronte dei due milioni di euro programmati e già assegnati nel 2020 con l’ordinanza 105. Questa destinava anche 600mila euro alla chiesa di Padula, interamente girati al duomo di Teramo, e 150mila euro alla chiesa di Castelli, dei quali sono stati spostati 27.848,87 euro.
LEUZZI E SAN BERARDO
Il vescovo Lorenzo Leuzzi lo ha dichiarato pubblicamente: vuole riaprire il duomo di Teramo il 19 dicembre prossimo, giorno dedicato al patrono della città San Berardo del quale, nell’anno a seguire, sarà celebrato il Giubileo. Aumentare lo stanziamento di fondi era fondamentale per centrare l’obiettivo, che peraltro appare alla portata visto che i lavori all’interno della chiesa procedono spediti. Leuzzi ci tiene a mantenere la promessa, anche perché potrebbe essere il suo regalo d’addio a Teramo (è in predicato di tornare a Roma con un ruolo organizzativo per il Giubileo del 2025).
IL PARROCO FA POLEMICA
La scelta della Curia non è piaciuta a tutti. «Spostano risorse dai piccoli comuni che sono sempre i più penalizzati e dove la ricostruzione dev’essere veloce per restituire alle comunità luoghi di aggregazione», ha commentato il parroco di Castelli don Franco D’Angelo, «è giusto terminare i lavori al duomo, ma è anche giusto ricostruire subito le nostre chiese. Innanzitutto non riusciamo a capire quale sia la chiesa di Santa Maria da cui sono state spostate le risorse», prosegue il parroco, «fortunatamente la chiesa madre è stata riaperta qualche anno fa, ma le chiese di San Filippo e Giacomo di Villa Rossi e di Santa Lucia di Colledoro sono inagibili e chiuse e dobbiamo arrangiarci per le funzioni religiose, dall’ottobre scorso è chiusa anche quella di San Donato perché dovevano iniziare i lavori che non sono mai partiti. Tutto fermo anche in quella di Forca di Valle dove sono amministratore parrocchiale. È un problema serio perché la chiesa è un punto di riferimento importante. I cittadini chiedono informazioni a noi parroci, ma non sappiamo darle perchè non coinvolti nella ricostruzione».
PADULA ATTENDE
Tutto fermo anche per la quattrocentesca chiesa di Santa Maria Assunta di Padula, conosciuta come il “Santuario della Madonna dei Monti della Laga”, che è inagibile dal terremoto del 2016. «Siamo stati in Curia e ci hanno spiegato che le risorse per la cattedrale non erano sufficienti, ma ci verrà stanziato il prossimo finanziamento, peraltro maggiorato», ha detto il parroco di Cortino e Montorio don Paolo Di Domenico, «e si opererà, nel frattempo, una messa in sicurezza del tetto che è crollato». All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Cortino Marco Tiberii che ha concluso: «È già pronto il progetto, ma i 600mila euro non sarebbero stati sufficienti e questa maggiorazione nello stanziamento, che potrebbe raggiungere 800mila euro, potrà esserci molto utile».
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