
LANCIANO. Sembra spianarsi la strada della presidenza di Lancianofiera per l’imprenditore lancianese Donato Di Campli. Il suo nome è emerso, ancora una volta, dopo mesi di indiscrezioni e polemiche, nel corso della riunione di maggioranza di mercoledì. Un incontro che, proprio sul tema della presidenza del consorzio, si è rivelato da subito molto acceso. Il sindaco Filippo Paolini a cui compete l’ultima e unica parola sulla scelta tra 21 candidati, è da mesi nel guado. A rendere la decisione difficile è infatti il braccio di ferro tra i partiti di maggioranza Lega e Fratelli d’Italia. Le coalizioni puntano a mettere le bandierine sul maggior numero di enti partecipati dopo che la presidenza della società multiservizi Anxam che gestisce parcheggi a pagamento, cimitero e farmacie comunali, è toccata ad Alessandro Di Martino, esponente del gruppo civico Nuova Lanciano. Per il partito di Giorgia Meloni i nomi in ballo restano l’avvocato e dirigente sportivo Antonella Troiano e la coordinatrice cittadina e agronomo Ombretta Mercurio. La Lega aveva invece puntato su Fiorello Pantaleo, Nicola Paglione e Rocco Finardi. Fratelli d’Italia inoltre ha posto il veto sul nome di Di Campli perché sarebbe troppo vicino al Carroccio (Di Campli è vicino a Luigi D’Eramo, deputato e coordinatore regionale della Lega, ma non ha tessere di partito), mentre il partito di Matteo Salvini considera la nomina all’Anxam già come un punto a favore di Fdi, essendo Di Martino da sempre legato al fondatore di Nuova Lanciano, Paolo Bomba, poi confluito nelle schiere meloniane.
Ma il primo cittadino era stato chiaro già mesi fa: «Non mi farò tirare la giacca dai partiti: sulla Fiera», aveva detto ad aprile scorso, «quello che conta sono i programmi, non le bandierine politiche». Paolini, che mantiene uno stretto riserbo sulla questione, ma che sarebbe a un passo dalla scelta, su una cosa è certo: il direttore operativo dell’ente è una figura necessaria e dovrà essere Bruno Di Ciano, che aveva già ricoperto questo incarico diversi anni fa. Proprio per uscire dall’empasse politico il nome del procuratore sportivo, imprenditore e avvocato Di Campli salverebbe capra e cavoli. A parlare per lui sarebbero la sua esperienza nel campo imprenditoriale (Di Campli gestisce locali di successo in città e a Fossacesia) e, soprattutto, la non appartenenza ad alcun partito. Anzi, Di Campli è molto vicino a Fernando De Rentiis, capogruppo proprio della lista civica del sindaco “Alleanza con Paolini”, e non sarebbe inviso nemmeno a un altro pezzo forte della coalizione, la civica “Libertà in azione”. Una rivincita delle civiche sulla litigiosità dei partiti? La scelta è comunque vicina e Di Campli sarebbe, a meno di clamorose smentite, il futuro successore del presidente Franco Ferrante, di nomina Pd.
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