AVEZZANO. «Serve una rete di realtà che operano sul territorio per contrastare l’aumento del fenomeno del gioco d’azzardo nella Marsica». All’appello lanciato dalla Caritas, che ha esaminato i dati del gioco a livello regionale e locale facendo emergere chiaramente la necessità di un intervento immediato, ha risposto prontamente il Comune di Avezzano. Nella Marsica in un anno sono stati giocati oltre 44 milioni di euro, con una somma pro-capite spesa nel gioco che supera i 1.800 euro annui. Dati allarmanti che evidenziano un vero e proprio problema sociale nel quale sono sempre più coinvolti i giovani. «È un fenomeno in crescita, per contrastare il quale non basta la forza di volontà del singolo», ha spiegato Domenico Di Berardino, vicesindaco con delega alle politiche sociali, «da una parte ci sono persone, spesso sole, che iniziano con una piccola abitudine che, presa singolarmente, appare innocente. Dall’altra però ci sono tecniche e strumenti elaborati per aumentare la possibilità che la persona torni a giocare, puntare o scommettere».
Nella Marsica oltre ai vari centri di ascolto, agli osservatori come quello della Caritas e a tanti professionisti che operano per contrastare il fenomeno della ludopatia, esistono quattordici gruppi di auto mutuo aiuto, composti ognuno da dieci – dodici famiglie. Un lavoro costante degli operatori del settore che però non basta a frenare l’ondata dei giocatori il cui numero cresce di anno in anno.
«Non è giusto limitare la libertà di scelta, che è sacrosanta, ma siamo sicuri che chi passa due ore davanti a una macchinetta nell’illusione della vincita sia davvero libero?», si è chiesto il vicesindaco di Berardino. «Se vuole, lo Stato può intervenire, non per negare la possibilità di giocare ma per inserire regole ed elementi di protezione come è stato fatto per il fumo, per la velocità delle auto, per favorire uno stile di vita più sano. Le regole, da sole, non bastano quando si tratta di fenomeni sociali figli del tempo ma aiutano».
Sono state tante le famiglie che si sono rivolte alla Caritas per problemi scaturiti dal gioco d’azzardo. E tantissime le richieste arrivate al Serd. Ma i numeri continuano inesorabilmente a crescere.
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