
L’AQUILA. Un stipendio ribassato di 200 euro rispetto a chi svolge la stessa attività. È quanto avviene, secondo la denuncia dei sindacati, alla “Casetta fantasia” dell’Aquila, polo scolastico per l’infanzia, dove le dipendenti «sono sottopagate rispetto alle colleghe che svolgono le stesse mansioni negli asili comunali». La differenza retributiva viene definita «una ingiustizia» dai segretari provinciali e regionali della Cisal, Giuliana Vespa e Piero Peretti.
«In un momento storico in cui si evidenzia la debolezza dei salari», affermano i sindacalisti, «appare ingiustificabile, soprattutto per una partecipata comunale, penalizzare donne che svolgono un lavoro encomiabile. La sensibilità di Afm nei confronti del settore pedagogico è praticamente nulla. Basti pensare che l’ultimo accordo di secondo livello è stato sottoscritto nel 2005 ed è scaduto nel 2009. L’amministratore unico, mentre si vanta dei 450mila euro di utili per il 2022, farebbe bene ad ascoltare le istanze di quelle dipendenti che, di fatto, hanno reso Casetta Fantasia un polo di eccellenza cittadino». Per i sindacalisti, una situazione non certo migliore è quella che riguarda il settore farmaceutico. «Ai lavoratori viene chiesto continuamente di cambiare la sede lavorativa senza preavviso ed in barba al contratto nazionale», continuano, «che prevede che tali spostamenti debbano essere regolamentati da accordo sindacale. L’azienda non vuole adeguare l’orario ai lavoratori part time che da anni operano a tempo pieno nonostante, a tutt’oggi, la carenza di personale è notevole. Malgrado l’impegno profuso ogni giorno ed in particolar modo nel tremendo periodo Covid 19, il buono pasto per gli addetti alle farmacie è rimasto di appena 5 euro. In questo scenario l’amministratore unico», sottolineano Vespa e Peretti, «mentre sbandiera ai quattro venti gli utili di bilancio, evita di avere ogni confronto con la Cisal primo sindacato sia nel settore farmaceutico che nel polo pedagogico». Per il consigliere comunale (delegato alle Politiche del lavoro, nonché presidente della commissione consiliare Politiche sociali), Fabio Frullo, «è una situazione inaccettabile che indebolisce il mercato del lavoro proprio perché si ricorre a condizioni sempre più economiche e permissive. Bene ha fatto il sindacato a sollevare il problema in quanto le condizioni delle lavoratrici di Casetta fantasia sono simili a quelle che svolgono la stessa mansione altrove. Quindi è una vera ingiustizia che va sanata insieme a una gestione da rivedere nel bene dell’azienda e dei lavoratori». (p.g.)