
L’AQUILA. Non solo mascherine. Nella battaglia contro il ritorno di fiamma del Covid il ministero – attraverso una nuova circolare – mette a punto le contromisure per evitare di intasare di nuovo gli ospedali. La novità principale è il recepimento della proroga al 30 aprile 2023 dell’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e negli ambulatori e studi medici. Ecco gli altri punti-chiave della circolare.
Testing e sequenziamento
Per il ministero «si evidenzia la necessità di intensificare il sequenziamento al fine di raggiungere una numerosità sufficiente a identificare l’eventuale circolazione di nuove varianti, anche in relazione alla recente diffusione dell’infezione nella Repubblica Popolare Cinese» ed «è particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l’incidenza di malattia grave da Covid-19 e le complicanze dell’influenza nelle persone a rischio, proteggendo soprattutto le persone più fragili. Si ritiene indispensabile che i servizi sanitari regionali verifichino, e, se necessario, rafforzino il proprio stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di infezione». La circolare prende in esame la gestione dei protocolli ospedalieri per la sicurezza dei pazienti. Il ministero rimarca poi che è «importante sottolineare che l’assetto organizzativo dei servizi sanitari dedicati al Covid-19 (con particolare riferimento alle dotazioni di posti letto) dovrà seguire dinamicamente gli andamenti della relativa domanda e della situazione epidemiologica, per limitare le ricadute della gestione della pandemia sulle cure di patologie diverse e sulle liste d’attesa per le prestazioni programmate».
Mascherine al chiuso
Il ministero sottolinea poi che «l’utilizzo di mascherine è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori e nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave. Analogamente, nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi con assembramenti».
vaccinazioni
«L’obiettivo della campagna vaccinale», sottolinea la circolare, «sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione». La somministrazione della seconda dose di richiamo (second booster) è raccomandata per le seguenti categorie, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 gg) dalla prima dose booster o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test positivo): persone di 60 anni e più, persone di 12 anni e più con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, operatori e ospiti dei presìdi residenziali per anziani, operatori sanitari, donne in gravidanza. I vaccini bivalenti possono essere resi disponibili su richiesta dell’interessato, come seconda dose di richiamo, per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni. Per le dosi di richiamo è raccomandato l’uso di vaccini a m-Rna nella formulazione bivalente. Un’ulteriore dose di richiamo con vaccino a m-Rna nella formulazione bivalente è raccomandata alle seguenti categorie, che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRna monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall’ultima infezione (data del test positivo): persone da 80 anni in su, ospiti di strutture residenziali per anziani, persone da 60 anni in su con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti. Su richiesta dell’interessato, anche tutti gli altri ultra60enni, che hanno già ricevuto un secondo richiamo, potranno, comunque, vaccinarsi con ulteriore dose. Dal 9 dicembre 2022 è stata estesa la raccomandazione della vaccinazione ai bambini nella fascia 6 mesi-4 anni (compresi) in condizioni di fragilità.
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