L’AQUILA. Caccia agli sconti nei negozi. Prendono il via oggi i saldi invernali dopo un Natale sottotono, in cui gli acquisti hanno risentito dell’aumento dei prezzi e del caro bollette. Secondo le stime delle associazioni di categoria, il budget medio sarà di circa 160 euro a famiglia, con un aumento del 10% delle vendite. Il 72% dei consumatori è propenso ad acquistare almeno un capo in saldo, il 23% deciderà sul momento, in base alle offerte. All’Aquila la partenza dei saldi coinciderà con la fiera dell’Epifania, che porta in città migliaia di visitatori. Ma i commercianti frenano e, pur sperando in un recupero degli affari, temono che l’inflazione e l’incertezza nel futuro possano condizionare anche il periodo degli sconti.
PREZZI ALLE STELLE
«Speriamo in una ripresa dei consumi, nel periodo dei saldi, ma siamo consapevoli della difficoltà del momento», afferma Angelo Liberati, presidente Confcommercio L’Aquila, «è stato un Natale migliore rispetto alle previsioni, ma inferiore come incassi rispetto al passato. Ha retto bene il prodotto locale, ma l’aumento dei prezzi ha prodotto un naturale calo delle vendite: gli alimentari sono aumentati dell’11% e i consumatori si sono orientati sull’acquisto di prodotti scontati». La Confcommercio sottolinea come «a fronte di un budget nel periodo dei saldi di 260-270 euro, si è passati ad una spesa massima di 160-170 euro a famiglia». «Le attività sperano di fare cassa e recuperare, almeno in parte, le perdite», evidenzia Liberati, «i commercianti delle nostre zone sono alle prese con difficoltà maggiori dovute all’aumento delle bollette e ai consumi, che fanno lievitare le spese di mantenimento dei negozi. Mi auguro che l’incertezza nel futuro non incida negativamente sul periodo più propizio per gli acquisti, quello dei saldi».
CHI ACQUISTA DI PIù
«La media preventivata di 160 euro di spesa a famiglia», affermano Carlo Rossi, responsabile Confesercenti provinciale e Mario Antonelli, della Confesercenti L’Aquila, «nasconde, però, una spesa media fortemente diversificata a livello regionale: in Abruzzo e nel Centro Italia si spenderanno in media 216 euro, un budget più alto di quello stimato nelle regioni del Nord e del Sud. Adesso bisognerà valutare quanto queste percentuali saranno confermate dagli scontrini battuti in cassa». A spendere di più, secondo l’analisi del Centro studi di Confesercenti saranno gli uomini (195 euro circa contro 125 delle donne) e gli over 35 (182 euro contro i 115 dei più giovani). «Ad attendere l’apertura delle vendite di fine stagione sono soprattutto le donne: 3 su 4 sono interessate all’acquisto, contro il 69% degli uomini», fanno notare Rossi e Antonelli, «nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento fortemente legato all’esperienza di shopping nei negozi e questo è un buon segnale per la ripresa delle vendite anche in provincia dell’Aquila: l’89% dei consumatori acquisterà ai saldi uno o più prodotti in un negozio fisico, mentre il 59% sulle piattaforme on line».
COMPRATE AQUILANO
«La situazione non è facile, ma ci aspettiamo un recupero rispetto ai mesi scorsi», sottolinea Raffaella Dionisi, presidente del Centro commerciale naturale dei Quarti, «certo, iniziare le svendite subito dopo il periodo natalizio non aiuta e frena gli acquisti sotto le feste. Abbiamo avuto un Natale modesto, sottotono rispetto al passato. All’Aquila, poi, siamo alle prese con ulteriori problemi: si valorizza sempre l’asse centrale, che va dalla Villa comunale ai Quattro Cantoni e alla Fontana Luminosa, lasciando “spente” e desolatamente vuote altre strade come via Marrelli, via Tre Marie e via Patini, dove c’è la presenza di numerose attività commerciali». Dionisi, in occasione dei saldi, invita a «comprare aquilano»: «Il fallimento e la chiusura di un solo negozio è il fallimento di una città», dice, «deve tornare, tra la gente, l’orgoglio di comprare aquilano. Non è vero che la città non offre nulla: moltissime attività commerciali hanno deciso, con fatica e sacrificio, di tornare in centro e offrire alla clientela prodotti e servizi di alto livello. Una scelta coraggiosa che va premiata».
ATTENZIONE ALLE TRUFFE. È bene sempre seguire alcune regole basilari, per il corretto acquisto degli articoli in saldo e per evitare truffe. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione e, nel caso non sia possibile, la restituzione del prezzo pagato. Il cliente è però tenuto a denunciare il vizio entro 2 mesi dalla data della scoperta del difetto. La prova dei capi in saldo non è obbligatoria ed è rimessa alla discrezionalità del negoziante. Bancomat e carte di credito devono essere accettate dai negozianti e vanno favoriti il più possibile i pagamenti cashless. Inoltre, capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda e riportare un notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Vi è l’obbligo, da parte del negoziante, di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
MULTE SALATE
Il Parlamento Europeo ha stabilito nuove norme che riguardano le pratiche commerciali scorrete e il Consiglio dei Ministri le ha già applicate con un decreto ad hoc che tutela i consumatori. La prima riguarda proprio il cartellino: i saldi di qualsiasi tipo di prodotto dovranno essere accompagnati dal prezzo praticato negli ultimi 30 giorni. L’altra grande novità introdotta all’interno dell’Ue è l’innalzamento delle multe per pratiche commerciali scorrette, che possono arrivare fino a 10 milioni di euro. Il consumatore può avviare un’azione giudiziaria in tribunale in caso di pratiche sleali. (m.p)
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