CHIETI. C’è chi chiede un azzeramento del comitato ristretto e chi prende le parti dei sindaci di centrosinistra. Qualcuno auspica un confronto urgente con il manager della Asl, espressione del centrodestra, e chi come il sindaco di Casoli Massimo Tiberini invita a uscire dalle logiche di appartenenza politica che «stanno distogliendo l’attenzione dalle problematiche reali». Non si placa lo scontro politico-elettorale sulla sanità teatina dopo la lite tra il direttore generale Thomas Schael e il sindaco di Chieti Diego Ferrara.
Tiberini, nel dirsi «allarmato e rammaricato», elenca i disagi da affrontare tra liste d’attesa lunghe, carenza di personale e accessibilità ai servizi sanitari, facendo appello agli altri colleghi a lavorare insieme e mettere da parte le divisioni per risolvere le urgenze. «È impensabile trasformare il comitato da organo consultivo in “tribunale” politico», evidenzia. «Forse sarebbe utile analizzare la situazione sanitaria del passato e del presente con l’assemblea di tutti i sindaci per meglio focalizzare la situazione senza vincoli politici o di appartenenza, ma tenendo conto delle difficoltà quotidiane che affrontiamo». Il sindaco di Fara San Martino, Antonio Tavani, nel sottolineare come la sanità non sia «una lotta tra destra e sinistra, né tra governo regionale e resto del mondo, né tantomeno tra Regione e Provincia», chiede che sia convocata con urgenza l’assemblea dei sindaci dei 104 Comuni della Provincia di Chieti «per conoscere in dettaglio quanto esposto da Ferrara e Schael, ma anche per valutare ogni azione conseguente, incluso l’azzeramento del comitato e un suo nuovo reinsediamento per favorire rapporti di collaborazione propositiva e confronti costruttivi». «Trasformarlo in un tribunale della Santa Inquisizione, da qui alle prossime regionali del 2024», prosegue, «come sta facendo parte della sinistra, arreca un solo e unico grave danno ai cittadini che attendono servizi sanitari».
Parla di «strumentalizzazione» il commissario provinciale della Lega Maurizio Bucci: «Il comitato non può essere un tribunale ad uso e consumo di una parte politica. A loro si chiedono le dimissioni in modo da aprire un tavolo di confronto permanente sul tema sanità attraverso l’assemblea dei sindaci». Secca la replica del neo segretario del Pd Abruzzo Daniele Marinelli: «Il nostro è un sostegno convinto al comitato ristretto dei sindaci della Asl, che esprime legittimamente e giustamente il disagio profondo della popolazione nei confronti di una sanità mal gestita e per molti versi allo sbando». Per Marinelli, Schael dovrebbe «ascoltare i sindaci e gli operatori sanitari, confrontarsi con loro, risolvere i problemi» e rispondere «con le azioni ed eventualmente con i dati». (y.g.)