CHIETI. Dalle istituzioni ai tifosi storici, da chi segue la squadra da 70 anni ai più giovani che la serie C l’hanno vissuta solo attraverso i ricordi dei genitori. Tutta la città sogna di rivedere il Chieti nei professionisti. «Sono un accanito sostenitore», dice il vicesindaco Paolo De Cesare, «ho girato tutta l’Italia per questi colori. Ho visto la mia squadra vincere a Napoli, battere il Pescara e nel 2001 ho festeggiato la promozione in C1». Quella categoria che manca da 17 anni. «La squadra e la società stanno dimostrando di avere le carte in regola per tornare nei professionisti», spiega De Cesare. «Speriamo di tagliare questo traguardo che la città meriterebbe. C’è un bel progetto di rilancio e un ritrovato entusiasmo. Il rilancio della città passa anche attraverso i colori neroverdi. Il mio più grande desiderio? Tornare in C e rigiocare il derby con il Pescara». «Seguo con interesse e grande speranza le prodezze del Chieti», aggiunge il sindaco Diego Ferrara, «perché una città capoluogo e una tifoseria così unita e presente meritano palcoscenici più importanti».
IL COMITATO
A riaccendere la passione per i neroverdi ha contribuito anche l’associazione Oltre il centenario, presieduta dall’avvocato Stefano Marchionno. «Abbiamo donato diversi abbonamenti a ragazzi che non avevano disponibilità economiche ma che volevano comunque essere presenti», racconta Marchionno. «Quando abbiamo pensato di organizzare un pullman per la trasferta di Sora, i 53 posti sono andati esauriti in appena 24 ore. Abbiamo ricevuto oltre cento adesioni. Per strada non si parla altro che del Chieti e di questo scoppiettante inizio di campionato. Bisogna dare atto alla dirigenza di avere allestito una rosa competitiva. Abbiamo subito percepito un entusiasmo crescente ed un risveglio di sopite ambizioni. Il popolo neroverde è più vivo che mai».
TIFOSI DIRIGENTI
Giustino Angeloni e Cristian Pollio sono due tifosi che da quest’anno ricoprono la carica di presidente onorario. «Per vincere un campionato non basta solo avere una squadra e una società forte», dice l’ingegnere Angeloni, che è anche il presidente del Teatro Marrucino. «La storia insegna che bisogna creare una magia tra squadra, società e la città. Per questo ho legato il simbolo del Teatro Marrucino a quello del Chieti con sponsor e varie iniziative. Tutta la città, dall’amministrazione al commerciante, dovrebbe dare il proprio contributo». Il dottor Pollio ha dato una grossa mano alla società. «L’ho fatto per amore della città coinvolgendo amici imprenditori e professionisti. Mi sono speso per il pullman, per le poltrone in tribuna, per rifare la sala stampa dell’Angelini e l’area hospitality e a breve anche le panchine. Sono segnali forti per chi come me ha a cuore Chieti e nutre un forte senso di appartenenza».
TRA SOGNI E SPERANZE
Il ritorno in serie C è un sogno anche per lo storico magazziniere neroverde Gino Mancinelli, che domani compirà 76 anni. «Ne ho trascorsi 70 con il mio Chieti», racconta, «ho visto la mia prima partita a 6 anni con papà alla Civitella. Mi sono fatto vecchio, ma vorrei ricordami ancora la squadra in C. Quest’anno le premesse sono buone». «Dobbiamo ringraziare il presidente Serra che sta riportando entusiasmo e ambizioni dopo anni di stenti», dice Maurizio Formichetti. «Da tifoso teatino sono fiero della rinascita del Chieti. Rivedere l’Angelini pieno fa venire i brividi». C’è anche chi come Filippo La Sorsa, 14 anni, la C non l’ha mai vista. «Vedere il Chieti in C è il mio più grande sogno», dice Filippo. «Sono innamorato di questi colori grazie a mio padre che non smetterò mai di ringraziare per avermi trasmesso questa passione. Ai miei amici dico sempre di venire allo stadio piuttosto che stare sui social perché il Chieti è una fede. È tornato grande entusiasmo e spero di realizzare il mio sogno». Lo stesso di tutta la città. (g.g.)