L’AQUILA. «Mi sono ferito oggi per vedere se provo ancora qualcosa. Mi concentro sul dolore, l’unica cosa reale». In Hurt dei Nine Inch Nails, la voce tagliente di Trent Reznor accompagna l’ascoltatore attraverso le sfumature del dolore. Quelle stesse sfumature che la mostra Da solo non basto prova a raccontare guardando il dolore dall’ottica dei più giovani. A portare l’esposizione in Abruzzo è il Centro servizi per il volontariato Ets nell’ambito delle proprie attività. Il sottotitolo, In viaggio con i ragazzi di Kayròs, Portofranco e Piazza dei Mestieri, punta i riflettori sull’opera, eccezionale, che da anni svolgono le tre associazioni nate dal desiderio di ascoltare il grido, le ferite dei ragazzi, il loro bisogno di essere accolti, guardati, chiamati per nome, abbracciati, stimati.
Ieri la presentazione nella sede del Comune dell’Aquila, sala Commissioni di Palazzo Margherita, a cui hanno partecipato il presidente del Csv Abruzzo Ets, Casto Di Bonaventura, con Gianni Mereghetti di Portofranco, centro di aiuto allo studio rivolto agli studenti delle scuole medie superiori, fondato a Milano e diffuso in tutta Italia, con Manuela Tursini, assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila, e Maria Paola Zaino delegata per l’Ufficio scolastico regionale dell’Abruzzo.
«Il cuore della mostra sono le testimonianze di giovani che, nell’incontro con i volti del volontariato, hanno scoperto una positività che ha cambiato la loro vita», spiega Casto Di Bonaventura. «Accorgersi che da soli non ci bastiamo rimette al centro la comunità, le relazioni tra le persone, la necessità di comunicare la bellezza del vivere, anche dentro la fatica delle circostanze. Scoprire su di noi uno sguardo carico di positività riaccende il desiderio di impegnarsi per costruire un mondo migliore. È quanto accaduto a questi giovani e, se ci riflettiamo, è accaduto anche a noi quando ci siamo sentiti voluti. Essere volontari significa aprirsi alla relazione con l’altro; il volontariato non fa semplicemente per gli altri ma fa con gli altri, crea legami che favoriscono la coesione sociale». Un’esposizione che vede la collaborazione di Daniele Mencarelli (autore di Tutto chiede salvezza) e Giacomo Bettiol.
«Il significato di questa mostra», ha aggiunto Mereghetti, «è descrivere i ragazzi che noi incontriamo; far vedere le loro ferite, le loro domande, i loro desideri, il loro bisogno di una casa e di uno sguardo. Abbiamo lavorato per circa un anno e il risultato è l’idea di dare uno spaccato del mondo giovanile di oggi e del suo bisogno».
L’esposizione itinerante sarà allestita dal 27 febbraio al 4 marzo all’Aquila, nella Navata del Palazzo dell’Emiciclo, dall’8 al 18 marzo a Pescara (Aurum, sala Flaiano, largo Gardone Riviera), dal 5 al 14 aprile a Teramo (Sala espositiva comunale, via Nicola Palma), dal 19 al 29 aprile a Lanciano (Chieti), nel Foyer del Teatro Fenaroli, via dei Frentani 6. (fab.i.)