CHIETI. «Solo nel mese di giugno potremo dire se, effettivamente, sarà un’estate con più acqua a disposizione dei campi, anche se i primi segnali ci sono». Anche Mario Battaglia, commissario del Consorzio di bonifica Centro, si dice ottimista sulla possibilità di avere un’estate meno a secco di quella terribile dell’anno scorso. Dello stesso avviso anche il direttore del consorzio, Stefano Tenaglia: «Al momento», dice, «l’acqua l’abbiamo accumulata e quindi siamo abbastanza tranquillo. Certo, nessuno può fare previsioni, dipende sempre dalle piogge. C’è da rimarcare, però, che se ci fosse un uso più razionale della risorsa idrica da parte degli associati, sarebbe meglio per tutti. Le rotture purtroppo ci sono, gli impianti sono vecchi, noi cerchiamo di intervenire il più possibile tempestivamente. Stiamo appaltando le nuove opere ma ovviamente ci vogliono tempo e risorse. Stiamo riammodernando e riattivando le centrali idroelettriche, ne stiamo realizzando di nuove per produrre nuova energia e stiamo sostituendo le pompe di sollevamento dell’acqua. Soprattutto su Chieti dobbiamo utilizzare molto le pompe di sollevamento e questo ha un costo non indifferente». Ma proprio nei confronti del consorzio di bonifica Centro salta fuori una nuova polemica.
Il consigliere comunale Giampiero Riccardo (Chieti viva) accusa la struttura commissariale del consorzio di voler «risanare il proprio bilancio attraverso tributi esosi agli agricoltori». Per Riccardo il Consorzio sta mettendo in atto «una vera mazzata per il mondo agricolo, già in ginocchio per l’aumento vertiginoso dei costi di produzione e il caro gasolio. Il contributo dovuto dai proprietari di terreni a uso agricolo negli ultimi cinque anni è aumentato costantemente, fino a quasi raddoppiarsi rispetto al 2016». Il consigliere annuncia un ordine del giorno sulla tematica da presentare in consiglio comunale. Ma Tenaglia replica subito, ricordando che se gli agricoltori sono gravati da «aumenti vertiginosi dei costi di produzione e caro gasolio», come dice il consigliere, «quegli stessi “aumenti vertiginosi” gravano anche sul Consorzio. «Sono proprio il costo delle materie prime, dell’energia elettrica, ad aver provocato l’aumento dei tributi». Aumento che, gliene va dato atto, lo stesso Consorzio ha deciso di rivedere al ribasso. (a.i.)
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