PESCARA. L’ultimo passaggio tecnico dell’inchiesta “giorno e notte”, contro il traffico di droga che il 18 ottobre scorso ha coinvolto 14 indagati potrebbe rivelarsi molto utile anche per un’altra importante inchiesta: quella sull’omicidio dell’architetto pescarese Walter Albi e il ferimento grave dell’ex calciatore Luca Cavallito. Comune denominatore è sempre la droga, ma anche personaggi della malavita organizzata che si intrecciano con malavitosi locali. Il pm titolare dell’inchiesta sulla droga, Luca Sciarretta, ha infatti disposto, come atto irripetibile, l’esame dei cellulari dei 14 coinvolti nell’inchiesta. Verranno esaminati da un esperto nominato dal pm e potrebbero svelare anche qualche elemento interessante per altre inchieste. E tra questi, un collegamento potrebbe emergere tra il presunto mandante dell’omicidio Albi, il pregiudicato calabrese Natale Ursino (l’inchiesta si è conclusa da pochi giorni e insieme al calabrese ci sono il presunto killer Mimmo Nobile e Maurizio Longo loro complice), e Claudio Dell’Orso, uno degli arrestati per droga. I cellulari in possesso di Dell’Orso, consegnati al perito, sarebbe 15: circostanza ritenuta anomalo, soprattutto per un personaggio che, nella misura cautelare, viene definito «soggetto notoriamente molto attento, al limite della paranoia, che non utilizza mai il telefonino per parlare dei suoi traffici». Ma in questo caso l’interesse è più di uno, perché nella stessa misura ci si riallaccia anche a un’altra indagine, svolta in precedenza dalla polizia, che coinvolgeva sempre Dell’Orso: quando durante una perquisizione a casa di quest’ultimo, nel 2017, gli investigatori vi trovarono il calabrese Natale Ursino. Da qui i presunti, forti collegamenti di Dell’Orso con la criminalità organizzata e soprattutto con quella calabrese.
Ma ci sono altri collegamenti, fra le due inchieste, che rendono estremamente interessante questa perizia sui cellulari, e in particolare su quelli di Dell’Orso. In una ambientale Dell’Orso e Massimiliano D’Attanasio (altro arrestato dell’operazione “giorno e notte”) parlano dell’omicidio Albi con riferimenti specifici a “Lu Curt” che sarebbe, stando agli inquirenti, proprio Ursino. E i due parlano anche dei viaggi che il fratello di Massimiliano, Carlo D’Attanasio, avrebbe fatto con la sua barca per trasportare droga, con guadagni anche piuttosto importanti (fino a 380 mila euro). E qui salta subito all’occhio la somiglianza con il viaggio transoceanico che Albi e Cavallito avrebbero dovuto fare in Australia per conto di Ursino. Peraltro, nell’ambientale, Dell’Orso lascia intendere, come sottolineano anche gli inquirenti, che anche lui poteva forse essere stato interessato a quel viaggio: «Mi ha dato negativo pure a me», dice in relazione al mancato viaggio.«Stando a quanto riferito da Massimiliano», si legge nella misura di “giorno e notte”-, «il fratello Carlo sarebbe stato presentato all’organizzazione (forse ’ndrangheta) da Claudio Dell’Orso (collegato a Ursino) per fare dei viaggi in Sudamerica trasportando cocaina. Il primo viaggio sarebbe andato bene e Carlo avrebbe percepito circa 380 mila euro: una parte uguale o comunque molto simile avrebbe percepito anche Claudio Dell’Orso». E ancora: «Lo stesso (si parla sempre di Claudio D’Attanasio ndr) avrebbe poi intrapreso un nuovo viaggio, questa volta finito male come riportano le cronache nazionali, con un sequestro di 600 chili di cocaina in Papua Nuova Guinea e il conseguente arresto da parte delle autorità papuane. Questo ambientale», si legge sempre nella misura, «fornisce elementi di riscontro ad una vicenda internazionale che ha visto anche il coinvolgimento del Ministro degli Esteri per il rimpatrio di Carlo D’Attanasio, professatosi sempre innocente». E un viaggio oltreoceano saltato, che avrebbe dovuto fare Albi con la sua barca su richiesta di Ursino è tra i presunti moventi al vaglio degli inquirenti per l’omicidio della strada parco.