
ATRI. Dopo Matteo Salvini arriva la ministra Erika Stefani. Un uno due che si consuma in appena 24 ore. Così la Lega accarezza la provincia di Teramo, la più bistrattata e delusa di queste lezioni. «Più risorse a favore del mondo della disabilità, per migliorare i piani di abbattimento delle barriere architettoniche nelle città, puntando a una maggiore sensibilità da parte dei comuni italiani. Questo Ministero deve continuare a operare con più vigore per sostenere associazioni e amministrazioni, affinché gli enti pubblici investano sulla progettualità per diventare sempre più aperte e alla portata di tutti». Così ha detto ieri la ministra per le Disabilità Stefani, in visita prima a Silvi, per conoscere la realtà del centro di formazione per i disabili gestito dal “Consorzio Up”, e poi ad Atri, alla Fattoria sociale e didattica Rurabilandia.
Stefani è stata accompagnata da esponenti della Lega abruzzese: tra questi il sindaco di Silvi, Andrea Scordella, il sindaco di Giulianova Jwan Costantini, che è coordinatore provinciale della Lega, l’assessore regionale al Lavoro Pietro Quaresimale, il senatore Alberto Bagnai, i deputati Giuseppe Bellachioma e Antonio Zennaro, il deputato Luigi D’Eramo, segretario regionale del partito, il candidato pescarese Vincenzo D’Incecco, capogruppo in Regione.
Il clima da campagna elettorale ha spinto la ministra a ricordare che sono stati destinati all’Abruzzo oltre 8 milioni di euro per finanziare progetti e servizi rivolti ai disabili e alle loro famiglie. E a far dire a D’Eramo che «con la Lega al governo questo ministero sarà potenziato, avrà più risorse e sarà quindi ancora più incisiva nell’azione infrastrutturale e culturale. È indispensabile intrecciare sempre di più le politiche che si rivolgono alla disabilità con tutte le aree di intervento e di azione del sociale, per una crescita sempre più strutturale delle nostre comunità».
La disabilità è uno dei punti del programma dei leghisti che propongono «l’adeguamento di tutte le pensioni di invalidità civile totale e parziale; l’aumento della dotazione del “Fondo Dopo di Noi”; l’istituzione di corsi di formazione specifici per i ragazzi con disabilità e autismo; l’integrazione dei percorsi a partire dal sostegno e l’orientamento scolastico; la promozione di percorsi di mobilità e accessibilità, garantendo l’accessibilità universale all’informazione, alla comunicazione, alla cultura ed al turismo; il potenziamento della rete di accoglienza ospedaliera per persone con grave e gravissima disabilità cognitiva e intellettiva; la previsione di tutele in favore di tutti i lavoratori fragili, immunodepressi e con disabilità grave; e infine il riconoscimento e sostegno al ruolo di cura del caregiver familiare».(c.s.)