
GUARDIAGRELE. Precisate l’altra sera dal consigliere Nello Iacovella, nel corso del consiglio comunale, le motivazioni per le quali ha abbandonato la Lega ed è uscito dalla maggioranza di centrodestra, per dichiararsi indipendente. «Avevo aderito al gruppo Lega», ha sottolineato Iacovella, «principalmente per instaurare un rapporto diretto con i consiglieri regionali del partito, in modo da poter presentare loro i diversi problemi della mia cittadina, sollecitando in primo luogo un intervento per far arrivare nuovo personale e apparecchiature al locale presidio territoriale di assistenza, che da tempo versa in una situazione disastrosa, ma purtroppo sono rimasto deluso perché le mie parole sono rimaste del tutto inascoltate e ho quindi preferito abbandonare». Iacovella ha poi ricordato alla maggioranza il suo impegno profuso nel corso degli ultimi due anni per la soluzione di tanti problemi, che hanno riguardato in particolar modo il settore della manutenzione. «Tra i tanti interventi effettuati», ha ricordato Iacovella, «voglio citare per esempio quello che ha riguardato il magazzino degli operai, dove con fondi Covid, sono stati realizzati dei bagni con docce, da anni attesi dai dipendenti».
Alle dichiarazioni di Iacovella è seguito l’intervento del sindaco Donatello Di Prinzio che, riconoscendo il lavoro finora svolto dal consigliere e le sue capacità, ha però evidenziato che quest’ultimo, sempre con il supporto dell’amministrazione comunale, non ha fatto altro che svolgere il suo dovere per il bene della città. Il primo cittadino ha poi annunciato che il Comune ha assunto per 18 ore settimanali un nuovo idraulico. «Questa figura», ha evidenziato Di Prinzio, «era assolutamente necessaria nell’organico degli operai, ridotto ai minimi termini». L’assemblea civica è quindi tornata a parlare del dissesto finanziario del Comune con il gruppo “Guardiagrele il bene in comune” che ha invitato a mettere da parte le appartenenze e le rivendicazioni ed evitare la conferma del dissesto. «Sulla sentenza del Tar», ha sottolineato il consigliere Simone Dal Pozzo, «si leggono varie interpretazioni. Ciò che non può essere contestato è però che il Tar non ha avallato il disavanzo, ma preso atto dei conteggi fatti dalla giunta Di Prinzio e annullato le delibere che non hanno affatto considerato l’ipotesi di un piano pluriennale di rientro, in alternativa al dissesto». Dal Pozzo, ha quindi ricordato che nell’ultimo anno le conseguenze del dissesto, a dispetto di quello che si pensava, sono stati tributi al massimo e fornitori non pagati. «Ora», ha detto Dal Pozzo, «è il momento delle responsabilità e bisogna agire nell’interesse della città. Noi, facciamo appello alla giunta e all’intero consiglio, affinché si superi il dissesto e si percorra una strada diversa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA