CASTEL FRENTANO. Dimensionamento scolastico: intervengono due sindaci dopo le decisioni prese venerdì scorso nella conferenza di programmazione e organizzazione scolastica della Provincia di Chieti, alla presenza dell’Ufficio scolastico provinciale e dei sindaci. Al termine della seduta è stato approvato l’accorpamento Chieti De Sterlich-Galiani-Pomilio, respinte invece le proposte di dimensionamento presentate da Regione e Ufficio scolastico provinciale per Guardiagrele, Lanciano/Castel Frentano, Quadri/Villa Santa Maria (alberghiero Marchitelli), Scerni/Vasto. Hanno votato a favore della proposta 24 Comuni, tra cui Lanciano, Vasto, Scerni, Castel Frentano, Guardiagrele, Quadri, e la Provincia. Contrari l’Ufficio scolastico provinciale e i Comuni di Fara San Martino, Ripa Teatina, Monteodorisio e Rapino; astenuto Frisa.
«Gli accorpamenti imposti dal Governo e accettati dalla Regione», ha detto il presidente della Provincia, Francesco Menna, «sono una scure che si abbatte indiscriminatamente sul diritto allo studio dei nostri giovani concittadini e sulla qualità della formazione degli stessi, oltre che sui territori e sui lavoratori della scuola».
I due sindaci che intervengono sono Gabriele D’Angelo, di Castel Frentano, e Antonio Tavani, di Fara San Martino. «La Regione», afferma Tavani, «è destinata ope legis a procedere alla diminuzione di 11 istituzioni scolastiche, di cui 4 in provincia di Chieti, per arrivare al numero di 179. La riorganizzazione scolastica provinciale e dei territori rimane un obiettivo preciso della Provincia e sarebbe grave se essa abdicasse al suo ruolo astenendosi da decisioni sul dimensionamento, se non quella proposta di una sterile e inutile bocciatura, espropriando il territorio del sacrosanto diritto ad esprimere invece una proposta frutto di una condivisione ampia di tutte le comunità. Le amministrazioni provinciali, in passato, si sono sempre cimentate con il dimensionamento scolastico, ponendola in discussione nel consiglio provinciale e/o facendo da raccordo tra Comuni, istituzioni scolastiche, specificità scolastiche, riuscendo comunque sempre a trovare e proporre soluzioni condivise. Tutti siamo d’accordo su Scerni e su Villa Santa Maria ma gli Uffici scolastici della provincia sono pagati per fare una proposta e non per dire un pedissequo no».
Per D’Angelo, invece, «la Regione ha prima comunicato le linee guida, limite dei 400 o 600 alunni (quest’ultimo per i comuni montani, ndc) per l’accorpamento e poi la giunta regionale le ha riviste dicendo che non sono più tassative. Allora, se Castel Frentano non deve rispettare quei limiti perché si propone il mio Comune e non un altro per l’accorpamento? Chi conserverà la presidenza, noi o Lanciano, essendo entrambi titolari di presidenza? Domande alle quali non ci è data risposta e che generano dubbi e confusioni. Queste scelte», conclude D’Angelo, «sono state calate dall’alto e non sono state condivise. Aspettiamo le decisioni della Regione e ci batteremo a oltranza in difesa sempre del territorio».
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