PESCARA. «Le parti firmatarie del presente accordo concordano di avviare un percorso di collaborazione che vede le farmacie convenzionate pubbliche e private della Regione Abruzzo impegnate anche nella presa in carico dei pazienti diabetici attraverso la dispensazione in nome e per conto (Dpc) dei dispositivi medici per l’automonitoraggio e l’autogestione del diabete». È il passaggio principale del patto siglato dalle associazioni di categoria e la Regione, approvato nella scorsa giunta Marsilio, che scrive la parola una lunga querelle che penalizza da anni oltre 90mila diabetici abruzzesi.
File e attese nei distretti Asl per ritirare periodicamente i dispositivi gratuiti utili a monitorare i livelli glicemici nel sangue sono finiscono. Gli stessi saranno distribuiti direttamente, sempre in modo gratuito, ai diabetici, attraverso le farmacie che diventano così ancora di più presidi territoriali di salute e prevenzione.
I dispositivi medici per l’automonitoraggio e l’autogestione del diabete sono i seguenti: strisce reattive per la determinazione della glicemia; aghi per iniettore a penna; dispositivi pungidito; siringhe da insulina; reattivi bivalenti per glicosuria e chetonuria; test chetonemia e apparecchi-glucometri per la misurazione della glicemia e chetonemia nel sangue. Per il servizio fornito, la remunerazione riconosciuta alle farmacie convenzionate pubbliche e private, definita come “presa in carico del paziente”, sarà di 5,99 euro più Iva ad accesso per piano di prescrizione per paziente, comprensivo dei costi di distribuzione intermedia e finale. Per “accesso” si intende l’erogazione al paziente delle quantità riportate nel piano di prescrizione con cadenza mensile. È su questa cifra che si è sostanzialmente concretizzato l’accordo atteso da molto tempo. Nel documento, che il Centro ha potuto visionare, si specificano diversi altri punti.
Come il fatto che la distribuzione sarà effettuata esclusivamente nelle farmacie convenzionate, «previo smaltimento delle scorte presenti nelle Asl ovvero il trasferimento delle giacenze presso il magazzino della distribuzione intermedia individuata dalle associazioni di categoria delle farmacie».
L’accordo, che ha una durata triennale, è sottoposta a una scrupolosa attività di controllo che permetterà alla Regione di contenere i superamenti dei limiti di spesa, anche se non sarà facile farlo. «Al fine di effettuare una verifica quali/quantitativa delle attività previste dal presente accordo e sull’attuazione dello stesso», si legge comunque sul documento in nostro possesso, «viene istituita presso il Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo (diretto da Claudio D’Amario, ndr) una Commissione tecnica costituita dal direttore del Dipartimento o un suo delegato, dal dirigente del Servizio Assistenza farmaceutica o suo delegato, dal responsabile dell’Ufficio monitoraggio spesa farmaci e dispositivi medici, dai referenti delle associazioni designati dalle stesse (Assofarm e Federfarma) e dal coordinatore del Centro regionale Dpc». Ma sulla data effettiva dell’avvio del servizio diffuso sul territorio occorre tener presente un ultimo articolo del patto che recita: «Per la definizione puntuale delle procedure operative e degli obblighi delle parti coinvolte (Regione, Asl capofila, altre Asl, farmacie, distribuzione intermedia) dovrà essere predisposto, sentite le associazioni di categoria, dal Centro regionale Dpc un disciplinare tecnico-attuativo entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo».