BUSSI. Da una parte il sindaco uscente Salvatore Lagatta che punta a «proseguire il lavoro degli ultimi dieci anni» e dall’altra il suo avversario, Carmine Di Carlo, che ha messo insieme una «lista giovane con idee alternative a quelle dell’attuale amministrazione». Sono due i candidati sindaco a Bussi, la cui storia recente è segnata dalle vicende della bonifica dei siti inquinati. Mentre la campagna elettorale arriva alle battute finali, Lagatta e Di Carlo parlano del programma che propongono agli elettori. «Non mi piace chiamarlo programma perché non è un libro dei sogni ma la continuazione di quello che abbiamo fatto: sono cose che faremo, che stiamo già facendo», dice Lagatta, a capo di una lista «con tutti gli uscenti, tranne uno, e quattro volti nuovi, tre donne e un uomo». Un gruppo né di destra né di sinistra ma «composto dalle migliori risorse», prosegue Lagatta sottolineando di essere «facilmente individuabile a sinistra, per quanto riguarda la mia persona, essendo un comunista convinto». Uno dei meriti che si riconosce riguarda i finanziamenti ottenuti, «7.000 euro pro capite». «Stiamo usando i fondi del Pnrr nel modo migliore: abbiamo 3,7 milioni di opere in esecuzione e altre, per 7 – 8 milioni, devono partire. Abbiamo anche ottenuto i fondi per una serie di progettazioni», prosegue citando i «9,7 milioni per i sottoservizi nel centro storico». Resta poi «l’obiettivo di bonificare i siti inquinati, e siamo a buon punto: alcuni interventi sono partiti e per le aree 2A e 2B a breve sarà firmato il contratto per partire (si è da poco riunito il tavolo tecnico). Uno scenario ben diverso rispetto a 10 anni fa anche sul fronte occupazionale, visto che abbiamo trovato nuovi investitori e ci sono 180 lavoratori sul sito. Ora sono attese nuove realtà imprenditoriali, con 5 progetti già finanziati. Se ci sarà ridata la fiducia, continueremo a lavorare. Altrimenti vorrò bene comunque ai cittadini», conclude Lagatta.
Di Carlo, alla guida di «una lista civica trasversale con tutti volti nuovi, a parte Lino Galante», è altrettanto determinato, sotto la spinta dei cittadini «che si stanno appassionando alle nostre proposte». I punti centrali del programma sono tre e cioè «la bonifica delle aree Sin e la reindustrializzazione», con la priorità di «sbloccare la bonifica delle aree 2A e 2B, firmando il contratto. Quei terreni vanno messi in condizione di essere utilizzati per iniziative future. Poi punteremo sul turismo della valle del Tirino», dice il candidato che intende raggiungere «un accordo con gli altri Comuni per creare un progetto istituzionalizzato a più mani che riguardi la valle e non solo il paese. Vanno anche recuperati», aggiunge Di Carlo, «tutti i gioielli abbandonati del territorio, dalla torre di Sutrium alla torre di avvistamento su Rocca Tagliata». Per l’aspirante sindaco è inaccettabile che «dal 2009 gran parte del centro storico sia chiusa, dopo il terremoto» e pensa a «via degli Stoviglieri e all’area limitrofa, la zona dove venivano realizzate le ceramiche: va recuperato e riqualificato tutto». Di Carlo ritiene che «non siano state fatte alcune cose importanti per il paese, ad esempio non ci si è attivati per recuperare i tesori del paese o per le 30 associazioni. Noi abbiamo tante idee per dare una marcia in più a Bussi», conclude augurandosi «la ricostituzione di un tessuto sociale non litigioso».