SAN SALVO. In pensione con 7 anni di anticipo: il braccio ferro fra sindacati e azienda prosegue alla Denso. L’incontro di lunedì pomeriggio è finito con il nulla di fatto. L’accordo non è stato firmato. La decisione sui pensionamenti anticipati – 200 in 3 anni – è legata a una proposta della proprietà sulla percentuale di integrazione alla luce della richiesta sindacale. Gli incentivi aziendali da dare ai lavoratori che dovrebbero andare via non sono stati accolti. L’azienda resta ferma all’80 per cento, mentre le parti sindacali avevano chiesto il 90. «Il nuovo incontro si terrà a breve», assicura Nicola Amicucci, della Fismic, «l’azienda si è riservata di riprendere la trattativa a breve dopo aver ascoltato la casa madre giapponese». Il nuovo faccia a faccia potrebbe tenersi anche domani.
Certo è che senza un accordo sull’isopensione appare difficile riprendere la trattativa con il ministero delle Imprese che si aspetta proposte concrete. All’incontro di lunedì erano presenti anche rappresentanti di Confindustria. Fim, Fiom, Uil e Fismic sono d’accordo sulla necessità di chiudere al più presto la discussione sull’isopensione. La pensione anticipata è l’alternativa alla cassa integrazione. Consente un anticipo dell’età pensionabile fino a 7 anni. A differenza di altre soluzioni di pensionamento anticipato, l’isopensione non comporta alcuna riduzione dell’importo finale della pensione. L’impresa deve impegnarsi a corrispondere per l’intero periodo che intercorre tra l’esodo e la maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia un assegno di importo corrispondente a quello del trattamento di pensione maturato in base alle regole vigenti, sia essa di vecchiaia oppure anticipata. Manca però la firma. Certo il clima in fabbrica è decisamente migliorato rispetto ad un anno fa. Nel luglio 2023 i lavoratori della Denso avevano inscenato anche un sit-in ed erano stati ricevuti in Comune dal sindaco. Da qualche mese le maestranze sanno che la Regione è dalla loro parte. L’assessore regionale Tiziana Magnacca ha garantito che non saranno lasciati soli vista l’importanza che Denso ha per il territorio.
La gestazione dei progetti futuri tuttavia appare difficile. Salvo nuove modifiche, comunque, almeno una novantina di lavoratori lascerà lo stabilimento abruzzese a fine anno. Nei prossimi 3 anni Denso ridurrebbe l’organico dagli attuali 834 a 635 lavoratori. Intanto si aspettano investimenti orientati ad una diversificazione delle produzioni. (p.c.)
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