SAN SALVO. Chiarezza e rispetto degli accordi. Fim, Fiom, Uilm e Fismic tornano a chiedere ai dirigenti nipponici della Denso il rispetto delle intese e degli impegni presi. Serve lavoro e occorre investire per garantire un futuro sereno al sito produttivo di San Salvo. Tanti i dubbi sul futuro, troppe le incertezze. «Per questo», fanno sapere i segretari sindacali, «abbiamo anche richiesto un incontro al ministero dello Sviluppo economico per discutere del caso Denso». Marco Laviano (Fim ), Alfredo Fegatelli (Fiom), Nicola Manzi (Uilm) e Nicola Amicucci (Fismic) condividono l’assoluta necessità di portare nel sito produttivo abruzzese nuovi ordinativi.
Mai come in questo momento i sindacati sono stati uniti e i lavoratori sono con loro. È quanto emerso nelle assemblee di fabbrica che ci sono state ieri. La prima assemblea, dalle 9 alle 10.30, è stata molto partecipata e disciplinata. Così pure le altre assemblee tenute dalle 20.30 alle 22 e dalle 22 alle 23.30. Sostanzialmente, oltre alla cronistoria dell’inizio della crisi e la richiesta di ulteriori 6 mesi di proroga della cassa integrazione, i segretari delle quattro organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di procedere unitariamente nella gestione della vertenza. Illustrato il risultato dell’incontro unitario al ministero delle Imprese e annunciata la richiesta di un incontro al ministero dello Sviluppo economico. «Stiamo attraversando una “tempesta perfetta”, affermano Laviano, Fegatelli, Manzi e Amicucci. «La crisi del settore automotive dovuta alla transizione energetica è nota. Se ne esce solo portando nuovo lavoro (motogeneratore, nuovi volumi sui prodotti già lavorati, alternatori) e cogliendo tutte le opportunità legislative che possono consentire una fuoriuscita morbida delle persone che sono pensionabili nel prossimo futuro».
Su un punto i sindacati non transigono. «In cambio di investimenti e lavoro abbiamo accettato la fuoriuscita di 200 lavoratori. Ad oggi ne sono usciti 230 e a novembre andranno via altri 35 dipendenti con contratti di espansione. Noi gli accordi li abbiamo rispettati. Chiediamo altrettanta certezza sul piano industriale e sui 56 milioni di investimenti annunciati. I dirigenti giapponesi devono portare lavoro a San Salvo dalla galassia Denso. È solo portando lavoro che possono essere scongiurati altri licenziamenti».
Durante le assemblee è stata accolta la proposta di un tavolo permanente. Le eccellenze produttive del sito abruzzese devono avere riscontri e certezze ridando fiducia alle persone che lo rappresentano a tutti i livelli. A oggi i sindacati non conoscono ancora il piano dettagliato in termini di investimenti e produzione richiesto dal Mimit per concedere altri sei mesi di cassa integrazione. «Sei mesi di Cig sono importanti ma occorre lavorare per il futuro», concludono.
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