SAN SALVO. La risposta del ministero del Lavoro tanto attesa dai sindacati e dai lavoratori è arrivata: i dirigenti della Denso, la Regione, Confindustria e i rappresentanti sindacali di Fiom, Fim, Uilm e Fismic sono stati convocati per una riunione nel corso della quale sarà fatta chiarezza sulla cassa integrazione e sul futuro del colosso giapponese. La riunione, in programma giovedì alle 11, si terrà in videoconferenza. Il ministero sarà collegato con lo stabilimento di Piana Sant’Angelo. «Da parte ministeriale», spiega il segretario della Fim, Marco Laviano, «siamo in attesa di alcune verifiche. Sugli ammortizzatori sociali sembrano non esserci grosse preoccupazioni, ma attendiamo ancora qualche giorno. Abbiamo bisogno di conoscere gli investimenti e la programmazione aziendale per il futuro».
E su questo sono d’accordo tutte le sigle sindacali. È importante per i lavoratori avere certezze e garanzie sul futuro produttivo del sito abruzzese della Denso Manufacturng. I sindacati invocano chiarezza e si aspettano da Denso il rispetto degli impegni presi. «Serve lavoro», aggiungono Alfredo Fegatelli, Nicola Manzi e Nicola Amicucci, segretari Fiom, Uilm e Fismic. «Occorre investire per garantire il futuro al sito produttivo». Per questo i sindacati avevano chiesto anche un incontro al ministero dello Sviluppo economico. Le assemblee tenute in fabbrica a fine ottobre hanno confermato l’unione dei sindacati. Forti del fatto di avere rispettato gli accordi accettando la fuoriuscita di 230 lavoratori (a novembre ne usciranno altri 35), Fim, Fiom, Uil, e Fismic pretendono la controparte: certezza sul piano industriale e sui 62 milioni di investimenti annunciati dall’azienda.
Durante le assemblee con i lavoratori è stata aperta la proposta di un tavolo permanente. È importante conoscere il piano dettagliato in termini di investimenti e produzione richiesto dal ministero delle Imprese e del made in Italy per concedere altri sei mesi di cassa integrazione. La Denso conta circa 900 dipendenti, 150 dei quali in cassa integrazione scaduta il 31 ottobre. La Regione è pronta a mettersi a disposizione per la costruzione di una strategia che consenta alla Denso di affrontare i problemi immediati e contestualmente guardare ai processi di modernizzazione. È chiaro a tutti che è in gioco non solo il futuro della multinazionale ma anche quello di un vasto indotto. Iniziative parlamentari ed emendamenti hanno permesso di favorire in questi ultimi due anni il mantenimento del livello occupazionale. Ora da San Salvo si attende con fiducia l’esito della riunione del 23 novembre e la certezza che il Giappone crede ancora nello stabilimento abruzzese.
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