
PINETO. L’ex Mercatone Uno a Scerne di Pineto resta in abbandono e il suo degrado aumenta giorno dopo giorno. Dallo maggio 2019, quando le serrande si sono abbassate definitivamente a causa del fallimento della Shernon Holding, società proprietaria del complesso, e dopo l’amministrazione straordinaria e il susseguirsi dei commissari, la struttura è andata sempre più deteriorandosi anche a causa di atti vandalici. L’edificio sta candendo a pezzi e gli intonaci a terra ne sono la riprova. Le cabine delle pompe antincendio sono state divelte e i tubi sono stati asportati. Le scale d’emergenza esterne sono del tutto arrugginite e le tende di copertura sono strappate in più punti.
La situazione non migliora lungo il perimetro della struttura dove, in particolare agli angoli, spiccano cumuli di rifiuti abbandonati. Sul tetto, dove prima c’erano le bandiere che sventolavano, adesso rimangono solo le aste, i cornicioni pericolanti, mentre all’ingresso si nota un tabellone pubblicitario aperto in due. Il giardino, inoltre, è diventato una selva e le recinzioni di legno sono cadenti.
Lo stabile dopo due tentativi di vendita all’asta – del 30 giugno e del 11 luglio – attende ancora un compratore che possa riqualificare tutta l’area commerciale interna ed esterna e sfruttarla. Il tribunale di Bologna per rendere appetibile l’acquisto del complesso agli investitori ha ritenuto necessario scomporlo in lotti: le zone ricadono, secondo il piano regolatore del Comune di Pineto, in zona di completamento, destinata alle attività commerciali. Il complesso, oltre all’edificio a uso commerciale che ha una base d’asta di 1,4 milioni di euro, è diviso anche in diversi appezzamenti di terreno edificabili di varia metratura, adiacenti al corpo centrale, del valore di circa 450mila euro, salvo futuri ribassi. L’assessore al bilancio Filippo Da Fiume (Cinque stelle) prima dell’estate aveva ipotizzato di sfruttare le aree mettendo mano al piano regolatore per dare una connotazione residenziale e turistica a tutta l’area commerciale. La proposta, però, ha suscitato critiche dall’opposizione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA