LANCIANO. «Sangritana va potenziata senza ricorrere a fantomatici partner industriali». Il consigliere regionale Luciano D’Amico, ex presidente di Tua, interviene sul futuro della storica azienda frentana. Interpellato dal Centro, dopo essere stato tirato in ballo dalla Lega Chieti, D’Amico dice la sua in merito ai recenti sviluppi che hanno riguardato la società, il bando di cessione quote andato deserto e la chiusura dell’agenzia viaggi. «È davvero incomprensibile la sfortunata ricerca di un partner industriale per un servizio che si esaurisce prevalentemente nell’acquisizione di contratti commerciali», afferma, «l’operazione in realtà serve solo per far cassa, ed è preoccupante per due aspetti: se Tua ha necessità di rifinanziare la sua controllata con un’operazione straordinaria come l’aumento (o la vendita?) del 30% del capitale, evidentemente si trova in grande difficoltà. Il secondo, perché il vero valore di Sangritana non risiede nei cespiti di bilancio, ma nella possibilità di operare con un certificato di sicurezza, subordinato a un elevato know-how tecnico, di cui la società si è dotata a costo di investimenti protratti per anni. Il trasporto merci su ferro va assolutamente potenziato», ribadisce D’Amico, «e bisogna farlo sfruttando il monopolio naturale della società: a sud di Bologna non esistono altre realtà ferroviarie in grado di effettuarlo, così come a sud di Rimini, anche per grandi player internazionali, non è particolarmente attrattivo erogare il servizio. Per questo, senza indugio, bisogna potenziare il servizio di trasporto merci su ferro, senza ricorrere a fantomatici partner industriali».
L’ex presidente di Tua analizza poi la situazione della società dal 2014. «Quando, a inizio 2017, ho lasciato la presidenza Tua, Sangritana operava oltre 36 milioni di km annui su gomma e su ferro», ricorda D’Amico, «risultando al 6° posto in Italia per percorrenze e ponendosi quale autorevole e prestigioso operatore industriale del settore. Oggi prendo atto che i km sono diminuiti e che si ricorre a sub concessioni e a operazioni straordinarie di dubbia utilità. Nel 2014 ho iniziato a occuparmi sia di Ferrovia Adriatica Sangritana Spa, sia di Sangritana Spa, oggi partecipata di Tua al 100%. La prima, oggi assorbita in Tua, aveva l’obiettivo di gestire un’infrastruttura ferroviaria quasi del tutto dismessa e di approntare un servizio di trasporto passeggeri ferroviario, mentre la seconda gestiva alcuni servizi di supporto amministrativo. Fas riceveva oltre 9 milioni di euro l’anno per la manutenzione dell’infrastruttura e altri contributi pubblici per un totale di circa 21,5 milioni per anno. In una simile situazione, chiesi ai dirigenti Tua cosa giustificava l’utilizzo di risorse pubbliche abruzzesi attraverso la gestione di una società pubblica. La risposta che formulammo fu un servizio pubblico di interesse generale, quale il Tpl, e un servizio al sistema economico regionale. Questo secondo obiettivo si tradusse nel potenziamento del trasporto merci per i nuclei industriali della regione, tra cui principalmente quello di Val di Sangro. Da qui seguirono gli interventi di razionalizzazione, con l’obiettivo di eliminare attività non strategiche come agenzia viaggi e noleggio bus, e dall’altra parte il potenziamento dei comparti strategici. Si poteva tutelare il comparto del trasporto merci su ferro con una semplice separazione contabile», conclude D’Amico, «che avrebbe mantenuto l’unitarietà dell’azienda. Ma, dopo la mia presidenza, i vertici optarono per una separazione societaria lasciando attive anche le attività non strategiche».
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