ORTONA. Dopo dieci giorni dall’azzeramento della giunta da parte del sindaco Leo Castiglione, il Comune di Ortona è ancora senza l’esecutivo. Una operazione all’apparenza semplice che sembra essersi complicata più del previsto. La città assiste in attesa di capire i prossimi risvolti. Spettatori di quanto sta andando in scena a Palazzo di città in questi giorni sono anche gli ex amministratori comunali, protagonisti in passato della vita politica ortonese.
Gianfrancesco Puletti, eletto sindaco di Ortona nel 1994 e poi riconfermato nel 1998, vede il civismo come uno strumento ormai al tramonto. «Ritengo», dice, «che le liste civiche nelle grandi città non abbiano più un grosso valore né potenziale perché creano una non appartenenza e di conseguenza un disimpegno da parte degli amministratori». E prosegue: «Le crisi politiche bloccano i lavori e mi auguro davvero per la città che si trovi una soluzione concreta anche se mi sembra complicato e anche perché abbiamo già vissuto l’esperienza di un commissariamento. Vedo distacco dalla politica e poca coerenza. Ci sono troppe anime politiche in ballo e manca un obiettivo comune, solo con un indirizzo condiviso si può raggiungere un equilibrio».
Nel merito interviene anche l’ex sindaco Nicola Fratino, eletto nel 2002 e nel 2007. «Quello a cui stiamo assistendo fa parte delle cose che succedono in politica ma è arrivato il momento di prenderne atto perché è difficile amministrare a queste condizioni», sottolinea Fratino. «Questa crisi non rappresenta nulla di nuovo nel panorama politico in generale, ma per quello che vedo non ci sono al momento grandi soluzioni. È necessario che il primo cittadino si renda conto, inoltre quando si vivono momenti così tutte le energie vengono riversate sulla crisi e la città si ferma». E ribadisce: «Se la soluzione non si trova è bene andare a casa in questi casi, la figura del commissario non è così grave come si vuole far credere».
Intanto continuano gli incontri tra le forze di maggioranza. Da domani si entra in un’altra settimana decisiva, quella in cui Castiglione dovrebbe annunciare il nuovo governo. Nel frattempo anche l’ex sindaco Vincenzo D’Ottavio eletto nel 2012, assiste, non passivamente, alla vita politica cittadina. «Sarebbe opportuno che il sindaco Castiglione esprimesse un’azione di coraggio per mettere fine a quello che sta diventando un vero stillicidio che logora tutti», commenta. «Con una maggioranza così ristretta», sottolinea D’Ottavio, «ognuno si sente determinante, anche chi si dichiara indipendente vuole avere le mani libere e questo solo per far aumentare la posta in gioco». L’ex primo cittadino fa un’altra riflessione: «Questa seconda crisi si colloca all’inizio del secondo mandato di Castiglione e non alla fine. È vero che la tranquillità all’interno delle maggioranze politiche è un dono raro ma se questa manca e manca fin da subito non si può governare, non si può progettare. Se fossi nei panni di Castiglione mi sentirei con il fiato corto, ogni giorno c’è una novità, è evidente che sia sotto scacco. Bisogna tornare alle urne e questo può deciderlo lui prima che lo facciano gli altri».
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