SULMONA. Sono stati accusati dal Pd, lui e il suo partito, di essere poco chiari, di voler tenere il piede in due scarpe e di non aver chiarito se stavano in maggioranza o in opposizione. Ieri Gianluca Petrella, passato di recente dai civici a Italia Viva, ha dichiarato di voler appoggiare il sindaco, Gianfranco Di Piero. Poi il consigliere comunale, diventato negli ultimi giorni il più conteso dell’assise civica, ha aggiunto: «In un quadro di allargamento della maggioranza e di rilancio del programma che dovrà ispirare l’azione dell’amministrazione comunale nel prossimo triennio, tengo a precisare al capogruppo del Pd, Mimmo Di Benedetto, che è evidente che sono totalmente estraneo alle divisioni che hanno lacerato l’ex maggioranza, così come ritengo essenziale fare presente che non sono interessato alla politica costruita esclusivamente sui personalismi e sui risentimenti».
A sostegno di Petrella è arrivata l’approvazione del presidente regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro. «Sono fiducioso del lavoro che saprà fare il sindaco in queste e ore e fiducioso della consapevolezza collettiva che riguarda le forze politiche che sostengono il sindaco. Da questa crisi può nascere una opportunità. Lavoriamoci tutti».
Sulla stessa linea anche la senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo: «Siamo ad una svolta, non è più il momento di tentennamenti dettati da personalismi e piccole vendette personali che poco interessano alla popolazione e ancor meno hanno a che vedere con quello che realmente serve alla città di Sulmona. In poche parole, bisogna decidere da che parte stare». Sulla crisi e sul Pd è intervenuta interviene anche Teresa Nannarone, rispondendo alle accuse che le sono piovute addosso da Di Benedetto. «Se il capogruppo del Pd avesse avuto un briciolo di responsabilità e di amore per la città, avrebbe potuto dimostrarlo tacendo, almeno ora. E invece no», ha precisato Nannarone. «La tentazione di puntare il dito contro gli altri, il sindaco, Italia Viva, Fabio Pingue, i consiglieri Proietti e Di Rienzo e, ovviamente, la sottoscritta, ha avuto di nuovo la meglio. Non credo tuttavia che così facendo riesca a nascondere la trasformazione di un’esperienza di partito caratterizzata dapprima da idee, programmi e condivisione, in rincorsa al potere. E nemmeno a coprire l’incidenza negativa delle condotte del Pd nell’ambito della coalizione, come ormai tutto l’Abruzzo sa e commenta. Credo sia arrivato il momento, in cui il Pd, anche quello ai livelli “alti”, informi la città circa la reale volontà di continuare a distruggere un’ esperienza, oppure di rispettare finalmente le indicazioni dei cittadini e del sindaco, abbandonando posizioni puerili e poco credibili, e lavorando alla individuazione delle priorità di Sulmona».
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