
PESCARA. I contagi continuano a scendere, ma meno del previsto. Il bollettino regionale di ieri segnala infatti 636 nuovi positivi, in netto calo rispetto alla domenica della settimana precedente. Ma per la linea di tendenza elaborata dall’Associazione italiana di Epidemiologia i nuovi casi previsti erano 465, cioè quasi 200 in meno. Casi reali e previsioni statistiche degli epidemiologi si sono allontanati fra loro alla metà del mese. La discesa è comunque confermata: per le previsioni il minimo da mesi si toccherà il 26 settembre con 112 nuovi positivi di giornata previsti. Ma due variabili su tutte potrebbero modificare la situazione: la riapertura delle scuole e l’arrivo della sottovariante Omicron Ba2.75. L’Abruzzo resta comunque la seconda regione più colpita d’Italia, con un’incidenza settimanale di 464 casi ogni centomila abitanti, dato superato solo dalla Calabria.
IL BOLLETTINO DI IERI
I 636 nuovi positivi di ieri sono stati individuati attraverso 4.591 tamponi, di cui 931 molecolari. Il tasso di positività dei test è stato quindi del 13,85%. Ieri la provincia più colpita è stata quella di Chieti con 152 contagi. A seguire l’Aquilano con 139, il Pescarese con 138 e infine il Teramano con 126. Sono invece 31 i turisti da fuori regione trovati positivi in Abruzzo, mentre per 50 contagiati sono ancora in corso gli accertamenti sulla provenienza.
Al netto dei soli 357 nuovi guariti, il numero degli abruzzesi positivi – e quindi in isolamento forzato – sale ancora a 26.256.
Il bollettino, però, mostra luci e ombre sulla pressione ospedaliera. Da un lato, infatti, continua la discesa del numero dei pazienti ricoverato nei reparti ospedalieri ordinari: sono 148, quindi sei in meno rispetto a all’altro ieri. Dall’altro lato, però, torna a salire il dato delle persone in condizioni più gravi e per questo ricoverate nei reparti di Terapia intensiva: sono otto, cioè due in più del bollettino di sabato.
Secondo il report regionale, però, anche ieri non si sono registrate nuove vittime abruzzesi delle complicanze del contagio da Covid. Il tragico conto totale dei decessi resta quindi fermo a quota 3626. (l.t.)