Continua la discesa della curva epidemica, accompagnata però da un parallelo calo dei test eseguiti. Sono 2.024 i nuovi casi di Covid 19 emersi dall’analisi di 1.277 tamponi molecolari e 7.789 test antigenici con un tasso di positività pari al 22,33%. Ma a preoccupare di più è l’indice di ospedalizzazione.
«Una situazione poco confortante considerato il fatto che ci troviamo in estate, quando i virus sono deboli e il sistema immunitario è più forte», afferma il virologo abruzzese Paolo Fazii. Ci sono attualmente 273 pazienti ricoverati in ospedale in area medica e 10 sono in terapia intensiva, con due nuovi ingressi. Altro dato che preoccupa è quello sui decessi, 30 avvenuti negli ultimi tre giorni. Quelli segnalati nell’ultimo bollettino sono stati 7, oltre a 54 risalenti al periodo gennaio-luglio 2022 ma comunicati solo ieri dalla Asl di Pescara.
OSPEDALIZZAZIONE
Se da un lato il virus sta diventando diventa sempre più veloce, con una nuova inversione della curva epidemica che va verso il basso, dall’altro le ospedalizzazioni crescono.
Nella prima metà del mese di luglio i nuovi ingressi in terapia intensiva sono stati 9, mentre nella seconda metà sono stati 20. Il tasso di occupazione dei posti letto in Abruzzo è al 5.5%, il quarto più alto d’Italia dopo Lazio, Sicilia e Sardegna, mentre quello dei posti letto nei reparti ordinari sfiora il 20%. In base alle decisioni prese dalla cabina di regia, i nuovi parametri per la zona gialla prevedono la soglia fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni.
L’Abruzzo registra quindi una percentuale di ricoveri in rianimazione e nelle aree non critiche sopra la media. Oltre a questo, in Abruzzo viene registrata la più alta incidenza dei contagi negli ultimi sette giorni d’Italia con 1.215 casi ogni 100mila abitanti, di gran lunga davanti a Marche, Umbria e Veneto.
«L’indice di ospedalizzazione è purtroppo molto allarmante considerando il fatto che siamo in piena estate», afferma Paolo Fazii, membro del Cts regionale e direttore del laboratorio della Asl di Pescara, «le prospettive per l’autunno sono preoccupanti. Il virus è da sempre più forte d’inverno perché il sistema immunitario si indebolisce. Quindi quello che si vede in prospettiva non è esaltante. Facendo un’analisi oggettiva, abbiamo da un lato la sottovariante indiana in arrivo e capace di bucare quasi completamente i vaccini attuali».
«Dall’altro», continua l’epidemiologo della Asl pescarese, «siamo in trepidante attesa di nuovo vaccino che arriverà forse tra tre o quattro mesi se tutto va bene perché si parla genericamente di autunno. Se aggiungiamo il fatto che le misure di contenimento del virus sono state totalmente abolite e che la mascherina non è più indossata, neanche all’interno degli aerei, lo scenario che abbiamo davanti dovrebbe portare a rivedere le misure da adottare già dalle prossime settimane».
I DECESSI
Dal bollettino di ieri i decessi comunicati sono stati 61, ma c’è una spiegazione. Del totale registrato, 54 sono risalenti al periodo gennaio-luglio 2022 perché sono stati comunicati solo ieri alla Regione. Quanto avvenuto è stato spiegato con un “riallineamento” dei dati eseguito dalla Asl di Pescara e che ha portato a rimodulare il numero totale delle vittime dall’inizio dell’anno.
A questo punto il bilancio dei decessi supera così quota 3.500 e sale a 3.535. Gli attualmente positivi sono 47.111 (+428). I guariti sono 453.273 (+1.533). Il totale dei casi sale a 503.919: 102.879 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+355), 144.528 in provincia di Chieti (+583), 116.709 in provincia di Pescara (+502), 121.897 in provincia di Teramo (+451) e 10.599 fuori regione (+59), mentre per 7.307 (+72) sono in corso verifiche sulla provenienza. I Comuni con il maggior numero di contagi sono Pescara (39), L’Aquila (92), Chieti (82), Montesilvano (80)Teramo (66) e Lanciano (50).
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