PESCARA. Ex sindaco di San Giovanni Teatino, ex deputato, ex consigliere regionale e consigliere comunale uscente con le doti della passione politica e della conoscenza della macchina amministrativa. Questo è il biglietto da visita di Carlo Costantini, candidato sindaco del centrosinistra sostenuto da 5 liste.
Laureato in Giurisprudenza all’università La Sapienza di Roma, esperto di diritto amministrativo, Costantini ha 62 anni. Nel 2008, ha rinunciato al seggio in Parlamento con l’Idv di Antonio Di Pietro per fare il consigliere regionale di opposizione.
È lui il papà della Nuova Pescara, il progetto di fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore: ha promosso il referendum istitutivo della città unica da quasi 190mila abitanti che si è svolto il 25 maggio del 2014, guidando il fronte del sì. Al referendum, il sì ha raggiunto il 64% dei voti. E, per portare a compimento tale progetto, nel 2019, Costantini si è candidato a sindaco di Pescara a capo di una coalizione di liste civiche: ha ottenuto il 6,35% dei voti con l’ingresso in consiglio comunale. E dal suo banco ha lanciato attacchi verso l’amministrazione Masci, a partire dal no alla sede della Regione Abruzzo nell’area di risulta. Sì al verde e no a un’altra colata di cemento nel centro di Pescara, ha detto in aula Costantini. E questo tema è al centro della sua campagna elettorale.
Ieri, Costantini ha inaugurato il comitato elettorale in via Nicola Fabrizi; sabato alle 18, in piazza Muzii, la prima uscita pubblica con i candidati delle 5 liste e la presentazione dello spot elettorale. (p.l.)