TERAMO. Con l’arrivo della bella stagione, e la ripresa della movida serale, guardia di finanza e polizia hanno lanciato controlli a tappeto sulle attività della costa teramana e le prime operazioni hanno permesso di scoprire diverse irregolarità, soprattutto l’utilizzo diffuso di lavoratori in nero.
la GUARDIA DI FINANZA
In occasione delle recenti festività (25 aprile e 1° maggio) gli uomini della guardia di finanza hanno effettuato una serie di controlli scoprendo ben 15 lavoratori in nero. «Sottoposti a ispezione», si legge in una nota delle fiamme gialle, «bar, ristoranti e stabilimenti balneari operanti sulla fascia costiera teramana, presi d’assalto nel corso del lungo ponte appena trascorso. Ad Alba Adriatica in una nota pasticceria-bar sono stati scoperti tre addetti, tra cui una giovane donna ucraina, senza assunzione. A Giulianova scovati due stabilimenti balneari e un ristorante con personale, italiano ed extra-comunitario, impiegato senza assunzione; otto le maestranze in nero. A Martinsicuro un addetto alle vendite tentava di dissimulare la propria presenza allontanandosi dal luogo di lavoro; il soggetto veniva però fermato dai finanzieri, che lo avevano già osservato a lungo, intento a svolgere attività lavorativa. A Notaresco scoperte in un bar che aveva organizzato una piccola sagra, pubblicizzandola sui social network, tre giovanissime ragazze in nero». Per le sei imprese coinvolte La Finanza ha inoltrato segnalazione all’Ispettorato territoriale del lavoro di Teramo per l’esecuzione del provvedimento di sospensione dell’attività e per la contestazione delle relative sanzioni amministrative. Inoltre, secondo le leggi vigenti, le aziende in argomento dovranno assumere i lavoratori in nero per un minimo di tre mesi. «È opportuno evidenziare che i lavoratori irregolari sono soggetti a un vero e proprio sfruttamento, in quanto per loro non è prevista alcuna contribuzione ai fini pensionistici né una copertura assicurativa in caso di infortunio sul lavoro», si legge nella nota della guardia di finanza.
LA QUESTURA
Nella serata del 2 maggio, nell’ambito dei controlli straordinari disposti dal questore di Teramo Carmine Soriente, operatori della questura, affiancati da personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro, hanno eseguito controlli amministrativi e di prevenzione sulla costa teramana, «volti a contrastare», si legge in una nota della questura, «ogni forma di illegalità e ad accertare il rispetto delle normative e delle prescrizioni imposte in materia di autorizzazioni, di previdenza e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Il servizio è stato minuziosamente organizzato a seguito di alcune criticità segnalate dai residenti, aventi ad oggetto la vendita di bevande alcoliche ai minori nonché il presunto spaccio di sostanze stupefacenti all’esterno dei locali, soprattutto di quelli aperti fino a tarda serata». Durante l’operazione sono stati effettuati controlli in tre locali, «rilevando violazioni in materia di disciplina sulle assunzioni dei lavoratori e in tema di mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalle autorizzazioni di polizia. In particolare, in un bar di Alba Adriatica è stata riscontrata l’assenza della documentazione necessaria in materia di valutazione dei rischi, mentre in un locale di Martinsicuro è stato trovato a prestare la propria opera un lavoratore non regolarmente assunto. L’ultimo dei locali controllati, un night di Alba Adriatica, era aperto al pubblico nonostante non fosse stata ancora rilasciata la necessaria autorizzazione al pubblico spettacolo. Inoltre, nel night sono state riscontrate violazioni in materia di normativa antincendio, nonché la presenza di lavoratori non regolarmente assunti». Già dalla serata del 2 maggio i locali sono stati diffidati da questura e Ispettorato del lavoro a sanare le rispettive mancanze, pena la chiusura temporanea. «Due posizioni», conclude la nota, «sono state sanate dai titolari in tempo utile per la prosecuzione dell’attività. Un locale invece dovrà restare per il momento con le serrande abbassate».(red.te)