TERAMO. Il sindacato inquilini Sicet, affiliato alla Cisl, segnala problemi per il rinnovo della richiesta del contributo di autonoma sistemazione da parte dei cittadini danneggiati dal sisma 2016.
«Scadrà il 15 settembre prossimo», scrive in una nota il segretario provinciale Antonio Di Berardo, «il termine per dichiarare alla Protezione civile di essere in possesso dei requisiti per continuare a rimanere nelle Sae (Soluzioni abitative d’emergenza) o a percepire il contributo di autonoma sistemazione, Cas, ma la novità è che si farà tutto online, non si potrà più consegnare domanda cartacea al Comune. Inoltre ai terremotati serviranno carta di identità elettronica, Spid (sistema per l’identità digitale) o Carta nazionale dei servizi. La compilazione dovrà avvenire esclusivamente online, su una piattaforma web in fase di predisposizione da parte della Protezione civile. La preoccupazione riguarda i tanti anziani che stanno nelle Sae o percepiscono il Cas. È già tanto chiedere loro una presentazione telematica, figuriamoci se dovrà essere fatta tramite Spid, la maggior parte delle persone non sa nemmeno cosa sia, assurdo. Ancora più assurdo è chiedere di far tutto in meno di 26 giorni».
Di Berardo continua: «La nostra associazione degli inquilini ha raccolto moltissime lamentele e ha rilevato come l’accesso a strumenti e servizi online sia una opportunità sulla carta, di fatto negata nella pratica. Altri esempi sono i bollettini della Motorizzazione per le patenti, non più all’ufficio postale ma solo con PagoPa, e i ricorsi al Corecom per contestare disservizi e problemi vari, comunque tutto quello che riguarda la pubblica amministrazione. Credo che si stiano allontanando i cittadini dai diritti di accesso al servizio pubblico rendendo impossibile le procedure di interesse sociale. L’alternativa è quella di rivolgersi a un servizio privato e sborsare somme ingiustificate per gente che vive con pochi euro di pensione o indigenti che non possono permettersi di acquistare un computer».
La nota del Sicet si conclude con un appello: «Chiediamo ai sindaci delle zone colpite da terremoto di segnalare alla Protezione civile la presenza di un’eccessiva burocrazia che non permetterà a centinaia di cittadini di rinnovare la richiesta per fruire del Cas o Sae».
Il problema finora è stato affrontato dal Comune di Teramo, che ha approntato un ufficio per assistere chi deve rinnovare la domanda di Cas, ma riguarda tutti i comuni del cratere sismico 2016 e infatti nell’ufficio teramano si stanno presentando anche cittadini di altri centri, che però non possono trovare assistenza a Teramo.(red.te)
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