L’AQUILA. È in arrivo una pioggia di ricorsi sulla restituzione dei contributi di autonoma sistemazione. I nodi relativi alla restituzione del Cas sembrano lontani dall’essere sciolti e a ventiquattro ore di distanza dalla commissione Bilancio, convocata proprio per fare chiarezza sul punto, sembrano addirittura moltiplicarsi. La polemica arriva dai consiglieri di opposizione Paolo Romano (L’Aquila nuova) e Alessandro Tomassoni (Il Passo possibile) che in una nota denunciano la «mancata certezza del procedimento da parte dell’attuale amministrazione, che quando era all’opposizione invitava i cittadini a non pagare quanto dovuto al Comune – che nel frattempo si era dotato dal 2013 di un apposito ufficio attraverso il quale aveva provveduto al recupero di circa 3 milioni di euro – salvo poi, una volta insediata nel 2017, smantellare l’ufficio creato in precedenza e richiedere sotto forma di cartelle anche salatissime le stesse somme che invitava ad eludere, senza però fornire garanzie circa la possibilità di pagamenti dilazionati». Quindi si chiedono: «Ma dopo più di dieci anni si possono ancora vantare crediti esigibili senza incappare nella prescrizione?», sottolineando come «bisognerebbe tenere a mente che la delibera del 2013 della precedente amministrazione stabiliva anche le rateizzazioni a seconda degli importi dovuti» e che «nel frattempo i ricorsi dei singoli cittadini stanno già arrivando al Comune». «Ho dichiarato in commissione che si dovrebbe inserire il correttivo dell’Isee», aggiunge Romano. «Tutti i cittadini sono alle prese con l’altissimo costo della vita e quelli che hanno un Isee basso non riusciranno mai a far fronte ai pagamenti, neanche con le rate decise nel 2013. Pertanto nei riguardi delle fragilità sociali l’amministrazione potrebbe approvare una nuova delibera che raddoppia il numero di rate per agevolare i pagamenti». «Le nostre considerazioni sono frutto dello studio degli atti ma soprattutto dell’ascolto della città che questa giunta avrebbe dovuto fare prima di mandare gli accertamenti» afferma Tomassoni. «Oggi rappresentanti della giunta dichiarano di voler valutare caso per caso: perché gli stessi non hanno ritenuto di farlo prima di mandare accertamenti a cascata?», conclude. «Se non fosse arrivato l’input della Corte dei Conti probabilmente non si sarebbero mai posti il problema che c’è ed è grande».(t.d.b.)