TERAMO . Si tornerà alle urne martedì 19 dicembre per rieleggere il consiglio provinciale. L’ufficializzazione con apposito decreto ancora non c’è, ma il presidente Camillo D’Angelo ha fissato questa data per il rinnovo dell’organismo. A dicembre, infatti, i 12 consiglieri eletti due anni fa arriveranno alla scadenza del loro mandato, per cui serve una nuova tornata. Rispetto alla previsioni di qualche fa, che prospettavano il ritorno al voto da parte dei cittadini, si tratterà ancora di un’elezione di secondo livello. Saranno chiamati alle urne sindaci e consiglieri comunali con pesi elettorali diversi calcolati sulla base del numero di cittadini rappresentati.
«Il mandato è in scadenza e non perdiamo tempo in attesa di una riforma che non arriverà a breve», tiene a sottolineare D’Angelo, «modificare di nuovo l’assetto e le competenze delle Province significa stanziare risorse di cui il Governo non dispone». Il percorso parlamentare della norma che riaffida ai cittadini la scelta degli amministratori sarà ancora lungo, a detta presidente, e dunque sarebbe inutile temporeggiare. Eppure a gennaio, quando D’Angelo è stato eletto con un risultato a sorpresa, la prospettiva del suo incarico era a corto raggio, proprio perché si attenda a stretto giro la riforma del voto. Tanto che era stata anche ipotizzatala candidatura trasversale di un traghettatore che guidasse l’ente verso il riassetto. Questa soluzione, però, non ha trovato spazio e così si sono ritrovati in tre a correre per la presidenza. D’Angelo, sindaco di Valle Castellana, l’ha spuntata sul favorito della vigilia Domenico Piccioni e su Massimo Vagnoni, primi cittadini di Tortoreto e Martinsicuro ed esponenti del centrodestra. Determinante per il presidente eletto è stato il sostegno dei consiglieri comunali teramani che hanno un peso elettorale di gran lunga maggiore a quello dei loro colleghi del resto della provincia. La vittoria di D’Angelo, esponente del centrosinistra, ha cambiato anche gli equilibri in consiglio, Il centrodestra che l’anno prima aveva eletto sette consiglieri con il presidente uscente Diego Di Bonaventura si è ritrovato di fatto all’opposizione. (g.d.m.)