CHIETI. È il primo bilancio senza la zavorra dei debiti milionari. La giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Diego Ferrara ieri sera ha approvato lo schema previsionale, il cosiddetto «stabilmente riequilibrato». Parte, così, il risanamento dell’ente che lo scorso 8 giugno ha alzato bandiera bianca davanti a un disavanzo di quasi 80 milioni dichiarando il dissesto economico finanziario. Come una ripida discesa, da quel giorno sono iniziati i tagli ai servizi: dalla mensa agli scuolabus, fino ai contributi per le famiglie e per i più fragili. Ma adesso il Comune inizia la scalata per ripartire da zero: secondo il piano di rientro, in cinque anni sarà possibile mettere una pezza sul buco che da quasi dieci anni ha messo in ginocchio il capoluogo teatino e i suoi 51mila residenti.
IL BILANCIO Ieri sera sindaco e assessori sono venuti a conoscenza delle cifre del nuovo bilancio che traghetterà l’ente fuori dal dissesto. «Si tratta di un momento importante, delicato e atteso», commenta a fine approvazione il sindaco Ferrara, «per costruire il futuro risanamento della città e la sua capacità programmatoria dopo la proclamazione del dissesto a causa dello stato dei conti ereditati. Gli uffici hanno lavorato sodo per far quadrare numeri difficilissimi da mettere insieme alla luce del dissesto, ma da cui Chieti dovrà ripartire». Il nuovo documento finanziario punta a garantire i servizi che, inevitabilmente, hanno subito un taglio in questi anni. «Si tratta di un bilancio rigoroso e rigido», continua il sindaco, «ma capace di tutelare spese e servizi sensibili, specie per le fasce più vulnerabili, un giro di vite necessario, affinché si possa stabilire la ripartenza».
IL PROSSIMO PASSOLo schema di bilancio ora è diretto al ministero dell’Interno che ha a disposizione quattro mesi di tempo per restituire a Palazzo di città il suo parere che potrà ovviamente essere favorevole, negativo oppure esprimere delle correzioni che porterebbero la giunta, in 45 giorni, a dover stilare una nuova bozza. Il bilancio previsionale è anche nelle mani dei revisori dei conti, che dovranno esprimere il loro parere, e del consiglio comunale chiamato con molta probabilità il 22 novembre al voto.
IL SINDACO Con il sì della giunta, in Comune si volta pagina dopo anni di debiti. «Comincia un’ulteriore opera di trasparenza del percorso che ci aspetta», prosegue Ferrara, «il bilancio stabilmente riequilibrato, condizionato dalla procedura di dissesto in atto e nelle mani dell’Organismo straordinario di liquidazione, contiene i numeri relativi al futuro della città, ma è indispensabile, per comprenderlo a pieno, raccontarne la storia, capire da dove arriva e perché. Un’operazione che faremo per dare alla città contezza della situazione, visto che interessa ogni teatino e coinvolge l’intera comunità nell’intento di affrontare i problemi, fare crescere la città e risollevarla». Una pagina di storia teatina che Palazzo di città già conosce: è infatti la seconda volta che l’ente dichiara il dissesto, la prima è stata ai tempi del sindaco Nicola Cucullo che è poi riuscito a rimettere le casse comunali in verde.
SOLO UN ’ASSENZAAll’approvazione del bilancio ieri era assente solo l’assessore alle Politiche sociali Mara Maretti. Lei che, alcuni giorni dopo l’uscita di scena del suo collega Enrico Raimondi, ha dichiarato di essere arrivata «allo stremo», tanto da poter presentare anche lei dimissioni sul tavolo del sindaco. Forse, per il Comune, è alle porte un altro fronte di polemica.
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