TERAMO. Le bocche sono cucite, ma l’impressione è che la prossima settimana lo stallo sul candidato sindaco del centrodestra alle comunali di Teramo del 2023 si sbloccherà. E, salvo clamorosi colpi di scena, arriverà l’investitura definitiva per l’ex assessore comunale e regionale Paolo Gatti, al quale nel luglio scorso dieci delle 12 forze presenti al tavolo del variegato fronte che si oppone al sindaco uscente avevano espresso il proprio gradimento. Le due forze mancanti all’appello erano, e sono tuttora, Lega e Forza Italia. Ma i rumors dicono che il fronte è pronto ad andare avanti anche senza il loro avallo.
In queste settimane è toccato a Paolo Tancredi, ispiratore del tavolo di coalizione, trattare con i vertici di Lega e Forza Italia il via libera a Gatti. A quanto sembra con il vertice regionale di Forza Italia – ovvero il senatore Nazario Pagano – non ci sarebbero problemi, così come con il consigliere teramano del partito Mario Cozzi, sebbene un pezzo dei forzitalioti della provincia storca il muso e lo confermano le dichiarazioni di ieri del sindaco di Montorio Fabio Altitonante («Secondo me il sindaco di Teramo per il centrodestra potrebbe essere una donna», ha detto).
Più complesso sembra il discorso con la Lega, che negli ultimi giorni avrebbe chiesto all’assessore regionale al sociale Pietro Quaresimale di candidarsi a sindaco del capoluogo. Visto il notevole successo elettorale ottenuto da Quaresimale alle ultime regionali, si tratta della candidatura più pesante che la Lega può mettere sul piatto. Ma, a parte i comprensibili dubbi del diretto interessato, difficilmente il nome di Quaresimale farebbe cambiare idea alle dieci forze che già si sono espresse per Gatti, e che scalpitano per avviare già a settembre la campagna elettorale. La Lega, dunque, rischia di correre da sola.(d.v.)
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