ATESSA . «Insieme lavoreremo per il diritto alla salute della comunità»: così i sindaci Diego Ferrara (Chieti), Giulio Borrelli (Atessa), Francesco Menna (Vasto) e Massimo Tiberini (Casoli), membri del comitato ristretto sindaci Asl, accolgono l’ingresso del sindaco Agostino Chieffo del Comune di Gissi come il quinto componente, che mancava dalle dimissioni del sindaco di Ortona Leo Castiglione. Il comitato, che ha funzioni di indirizzo verso la Asl, ora è al completo con un sindaco che è di centrodestra.
L’assemblea dei sindaci infatti, svolta ieri mattina ad Atessa «per dare un segnale di attenzione a tutta la comunità della provincia», come spiegato dal comitato, era stata sollecitata più volte nelle ultime settimane dai sindaci e segretari di centrodestra Maurizio Bucci (Lega Chieti), Antonio Tavani (FdI Chieti), Daniele D’Amario (FI Chieti) ed Enrico Di Giuseppantonio (Udc Abruzzo) che contestavano il giudizio negativo espresso dal comitato sulla Asl perché di centrosinistra. I quattro sindaci infatti hanno contestato nei giorni scorsi l’operato della direzione di una Asl dove «si sono avute meno prestazioni, più mobilità passiva e più debiti», bocciando bilancio 2023 e piano di razionalizzazione.
«Lasciamo all’assemblea campo libero nella scelta del Comune da annoverare nel gruppo dopo la fuoriuscita di Ortona», spiega Borelli, «lasciamo ai sindaci che non si riconoscono nelle nostre posizioni, cioè la lotta contro Schael, i 41 milioni di euro di debiti accumulati, le difficoltà nell’ottenere servizi e prestazioni, astenendoci dalla votazione». Campo libero quindi al centrodestra che però non si presenta unito sotto un’unica candidatura, che pareva essere quella del sindaco di Lanciano Filippo Paolini. Il primo candidato è Filippo Marinucci, sindaco di Casalbordino, poi Agostino Chieffo di Gissi; per Paolini e Lanciano c’è il sindaco di Guardiagrele Donatello Di Prinzio a presentare la candidatura. C’è smarrimento. Si arriva alla sospensione dei lavori per trovare la quadra. Si rientra dopo 20 minuti e c’è il colpo di scena: Paolini ritira la sua candidatura.
«Il confronto tra sindaci è sempre una bellissima cosa», dice Paolini, «e ho sempre lavorato con tutti i sindaci al di là del colore politico. Siccome non voglio ci siano spaccature, ritiro la mia candidatura e mi rimetto alla volontà della maggioranza». E a spuntarla è Gissi con 321 voti ponderati contro i 26 di Casalbordino.
E se il comitato accoglie Chieffo a braccia aperte («con l’arrivo del sindaco di Gissi si arricchirà intellettualmente ed esperienzialmente il comitato per portare delle istanze alla Asl tali da coprire tutte le esigenze del territorio») i sindaci di centrosinistra per lo più astenuti, capiscono di avere ancora il coltello dalla parte del manico verso un centrodestra spaccato. «Unendo i nostri voti avremmo vinto a mani basse», fanno notare alcuni, «ma abbiamo rinunciato alla candidatura per avere un rappresentante del centrodestra che però è talmente diviso che ora ci chiediamo, quando parleranno i segretari di FdI, Lega, Udc e FI che presentavano Paolini, a nome di quali sindaci lo faranno».
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