AVEZZANO. «Sperimenteremo una gestione condivisa a fine mese». Lo ha detto l’architetto Cristina Collettini, Soprintendente regionale per l’Archeologia, belle arti e paesaggio all’esito di un sopralluogo ai Cunicoli di Claudio finalizzato, almeno sperano gli Enti coinvolti, a una riapertura definitiva del sito.
«L’opera idraulica della Marsica, assieme al porto imperiale di Claudio e Traiano di Ostia Antica e alla Cascata delle Marmore, rappresentano opere idrauliche romane di grande maestria e ingegno, a controllo e regimentazione rispettivamente delle acque lacustri, marittime e fluviali che hanno le potenzialità per fare sistema anche nell’ottica di un riconoscimento quale patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco», ha continuato Collettini. «Pertanto, non è più procrastinabile la definizione di regole puntuali per la fruizione di aree che, per la loro monumentalità, ancora oggi svolgono una funzione attiva nella piana del Fucino. Questa prima intesa può essere lo strumento di avvio di un percorso complesso ma altamente stimolante».
Prima di visitare il cunicolo del Ferrara, il cunicolo maggiore e il Parco dell’Incile, la soprintendente regionale ha preso visione delle carte d’archivio conservate negli uffici della sede provinciale dell’Aquila nel tentativo di sciogliere l’intricata matassa legata alla proprietà del sito. È proprio il disaccordo tra Soprintendenza e Consorzio di bonifica a generare il problema della chiusura del parco archeologico ai visitatori.
«Il sito dei Cunicoli, patrimonio di assoluta unicità della nostra terra, è stato per lungo tempo oggetto di contenzioso per la gestione e la proprietà», ha spiegato il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, «l’incontro, positivo e proattivo, ci ha permesso di mettere finalmente un punto decisivo alla questione. Abbiamo dimostrato unità di intenti e univocità sulla meta finale, che è la completa fruizione di un sito invidiatoci da tutto il mondo. Per noi, la riapertura con annessa fruizione turistica è un pilastro fondamentale e qualificante del nostro programma amministrativo».
Si attende, dunque, la stesura e la firma di un nuovo accordo di programma, che verrà studiato nelle prossime settimane. Prima, però, si dovrà chiarire in maniera definitiva il nodo legato alla proprietà del sito. Poi verrà emanato un bando pubblico per la gestione del sito archeologico, da affidare a terzi. (f.d.m.)
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