PESCARA. Dalla raccolta firme europea per l’origine obbligatoria su tutti gli alimenti alla fauna selvatica, passando per le questioni ancora aperte in Europa e arrivando alla moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali.
Oggi sarà la giornata dell’orgoglio Coldiretti, con non meno di 50mila agricoltori in tutte le province d’Italia che, da nord a sud si mobiliteranno per riunirsi in 96 assemblee per costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee. Tutto nell’anno delle celebrazioni degli 80 anni della più grande associazione agricola d’Italia e d’Europa.
In Abruzzo sono coinvolte le province di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila in cui si svolgeranno le assemblee provinciali coinvolgendo i consigli direttivi, i giovani, le donne e i pensionati dell’organizzazione. A Pescara l’evento è previsto alle 10 nel museo delle genti d’Abruzzo (auditorium Petruzzi): parteciperà il presidente regionale Pietropaolo Martinelli, il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Roberto Rampazzo, il presidente di Coldiretti Pescara Giuseppe Scorrano. Nel Teramano si svolgerà alle 15 nel Blu Palace hotel di Mosciano Sant’Angelo: parteciperanno il presidente provinciale Emanuela Ripani e il direttore Roberto Rampazzo, oltre a tutto il consiglio direttivo. Nel Chietino l’evento si svolgerà alle ore 18 nel polo museale Santo Spirito di Lanciano: i lavori saranno coordinati dal presidente Pier Carmine Tilli e dal direttore Luca Celestino. E nell’Aquilano la cerimonia è prevista alle ore 18.30 nell’auditorium Enrico Fermi di Celano alla presenza del presidente Alfonso Raffaele e del direttore Domenico Roselli. A tutte le assemblee parteciperà Alessandro Apolito, capo del servizio tecnico della Confederazione nazionale. Oggi, inoltre, in tutte le aziende agricole sventoleranno le bandiere gialle e campeggeranno in giro per l’Abruzzo striscioni legati alle richieste contro le importazioni sleali, il falso made in Italy o quella per la richiesta di un piano invasi.
«Non è più accettabile», spiega Coldiretti, «assistere a scene come quelle vissute durante la mobilitazione del Brennero, dove si sono visti arrivare dei prosciutti, del concentrato di pomodoro, della frutta o della verdura diventati a tutti gli effetti dei prodotti italiani. Oggi sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori», conclude Coldiretti, «che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero». (c.s.)