PESCARA. Tre assessori a Fratelli d’Italia, il più votato Cristian Orta e poi Alfredo Cremonese e Zaira Zamparelli, più la presidenza del consiglio comunale per Gianni Santilli; cinque assessori a Forza Italia: alla già nominata Patrizia Martelli, si aggiungono altre due donne, Valeria Toppetti e Mariarita Carota, e poi Massimiliano Pignoli e uno tra Eugenio Seccia e Claudio Croce; un assessore alla Lega con Adelchi Sulpizio e nessuno per Pescara Futura nonostante i due consiglieri eletti. È (quasi) chiusa la giunta Masci-bis: domani alle ore 10, la presentazione in occasione del primo consiglio comunale.
ECCO L’ACCORDO Il sindaco Carlo Masci di Forza Italia, rieletto al primo turno con il 50,95%, è pronto a firmare i decreti di nomina oggi, ma soltanto dopo un altro vertice: l’accordo di massima tra i partiti del centrodestra è stato raggiunto nella notte tra martedì e mercoledì con la spartizione dei 10 posti in palio ma Masci vuole contenere gli strascichi di rabbia degli esclusi eccellenti. FdI, primo partito con il 18,01% e 8 consiglieri eletti, ha tenuto la linea dettata dal coordinatore provinciale Stefano Cardelli nonostante i veti di Forza Italia: 4 incarichi per tre uomini e una donna. A FdI andrà anche l’incarico di vice sindaco: potrebbe essere Cremonese, ex assessore al Commercio e al Turismo, il vice di Masci. Forza Italia, secondo partito con il 17,90% e 7 consiglieri eletti, appena 69 voti di differenza da FdI, porta a casa 5 posizioni: è opera di Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale e coordinatore provinciale, il piano che ha “fagocitato” la lista civica Pescara Futura (5,97%): al momento, Pescara Futura resta senza incarichi e l’escluso eccellente è Luigi Albore Mascia, assessore uscente ai Lavori pubblici ed ex sindaco, lo stesso Albore Mascia che non si è candidato con Forza Italia ma con Pescara Futura aprendo la polemica con Sospiri. Albore Mascia sarà un consigliere come gli altri.
VASO DI terracotta Ieri, Miki Lepore, responsabile della lista amica di Forza Italia, ha parlato con Masci nel suo ufficio al primo piano del Comune ma il sindaco gli ha fatto capire che non è il momento di chiedere: in questa fase, Pescara Futura sembra il don Abbondio dei “Promessi sposi” di Alessandro Manzoni che si sentiva «come un vaso di terracotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro». Alla Lega, 6,60% e due consiglieri eletti, spetta un assessore e niente di più.
POSTI NEI CDA Ma il patto del centrodestra comprende anche i vertici delle municipalizzate comunali per i fedelissimi dei partiti: a stretto giro bisognerà decidere gli amministratori della società dei rifiuti Ambiente spa, dell’illuminazione pubblica Pescara Energia spa e dei parcheggi e dei cimiteri Pescara Multiservice srl.
SECCIA O CROCE? In giunta manca una tessera di Forza Italia, poi il mosaico sarà completo: il sindaco deve scegliere tra Seccia, assessore uscente al Bilancio, e Croce, consigliere che nella passata amministrazione ha guidato la commissione Statuto sulla fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore. Sono due settori delicati: il primo perché, dal 2025, il Comune uscirà dal predissesto con la possibilità di abbassare le tasse dopo 10 anni di tariffe al massimo; e poi nel 2027 dovrebbe essere istituita la città di 190mila residenti e, questi due anni e mezzo, saranno determinanti per gettare le basi dell’unione. Chi vincerà il braccio di ferro? Seccia può contare sull’appoggio di Nazario Pagano, deputato e coordinatore regionale dei forzisti, mentre Croce è sostenuto da Sospiri. Masci dice che deciderà lui.