
CARAMANICO. Mentre proseguono i lavori di restauro dell’abbazia di Santa Maria Maggiore, danneggiata dal terremoto e dalla nevicata del 2017, al via un altro cantiere imponente a Caramanico Terme. Stanno per iniziare gli interventi di ristrutturazione della chiesa di San Lorenzo, annessa al convento dei Cappuccini, danneggiata dai terremoti che si sono susseguiti dal 2009. Lo annuncia il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli che ha concluso le procedure con il Comune, guidato dal sindaco Luigi De Acetis. «La chiesa, che fa riferimento al Volto Santo di Manoppello», commenta il sindaco, «nonostante le lesioni non è stata mai chiusa al culto».
La Conferenza dei servizi ha approvato il progetto di restauro conservativo e messa in sicurezza dello storico edificio, gravemente danneggiato dal sisma, tra i punti di riferimento della comunità locale e importante patrimonio culturale e religioso del territorio. Il costo del progetto è stato stimato in oltre 200mila euro. Gli interventi di recupero strutturale e i restauri sono corposi. «Si procederà», è spiegato in una nota commissariale, «con la sostituzione del manto di copertura esistente, comprese le capriate e gli arcarecci in legno, con l’installazione di nuovi elementi strutturali in legno di abete di sezione maggiorata per assicurare maggiore resistenza e durabilità. Sarà realizzata una nuova struttura per il tetto, con un doppio strato di tavolato in abete per migliorare isolamento e stabilità, e la posa di un nuovo manto di copertura a tegole e coppi di laterizio, riutilizzando i materiali originali dove possibile». Prevista anche «la riparazione delle lesioni strutturali. Sarà sistemato il solaio tra le navate e la facciata e saranno pulite e tinteggiate le superfici in pietra, con colori simili a quelli già presenti per preservare l’armonia visiva dell’edificio» di viale dei Cappuccini.
«Questo intervento non solo mira a ripristinare la funzionalità e la sicurezza della chiesa ma anche a conservare il suo inestimabile valore storico e artistico per le future generazioni», dichiara il commissario Castelli. «Il lavoro che stiamo portando avanti con il presidente della Regione e l’Ufficio speciale per la Ricostruzione, richiede interventi puntuali e una costante attenzione sia ai danni avvenuti nel cratere, e ricordo che in Abruzzo si sommano purtroppo a quelli già subiti con la scossa del 2009, sia ai danni che hanno colpito fuori cratere, in modo da ricomporre il tessuto edilizio, sociale ed economico nella sua interezza».