PENNE. La chiusura al traffico del centro storico di Penne da tempo è motivo di discussione. Per i consiglieri d’opposizione servirebbero eventi, maggiori servizi e progettualità per conciliare le esigenze di residenti e commercianti. La maggior parte dei commercianti del centro è sempre stata contraria a una Ztl permanente. Negli anni, infatti, si è riusciti a stabilire una chiusura al traffico solo nelle ore serali, e solo in estate, in modo da permettere ai bar e ai ristoratori di usufruire del suolo pubblico per allestire tavolini all’aperto.
Ultimamente, però, il commercio langue e il centro storico sembra più abbandonato che mai, con sempre più vetrine che chiudono e non riaprono. Negli anni è sempre stato difficile coniugare le esigenze di residenti e commercianti, nell’ottima di uno sviluppo turistico della città. La valorizzazione del centro storico – soprattutto di piazza Luca da Penne, corso Alessandrini e piazzetta XX Settembre – di certo mal si sposa con il traffico. Realtà turistiche poco distanti, nelle Marche o in Umbria, ma anche altri centri abruzzesi come Città Sant’Angelo e Atri, sono riuscite a valorizzare i propri centri storici, i propri scorci, costruendo proficue intese con i commercianti e limitando l’uso delle auto. «La chiusura al traffico veicolare è sicuramente un obiettivo più che auspicabile, che però deve essere inserito in un progetto di città di più ampio respiro, altrimenti costituirebbe solo una mannaia per residenti ed attività economiche, che purtroppo continuano a diminuire», sottolinea la capogruppo di Penne Prossima, Angela Pizzi. «L’amministrazione comunale, però», va avanti Pizzi, «sembra arroccata in difesa dei propri interessi, autorizzando il parcheggio selvaggio, soprattutto in piazza Luca da Penne. Noi siamo convinti che il centro storico debba essere un magnete per lo sviluppo del turismo, senza dimenticare i diritti di chi nel centro storico ci abita. Chiediamo inoltre una maggiore pulizia e un maggior decoro, e una soluzione alle problematiche igienico-sanitarie legate alla massiccia presenza di piccioni», dice ancora Pizzi.
«Il centro storico deve tornare a vivere con i servizi e con gli eventi. Poi chiudere o aprire il centro storico è una conseguenza», sottolinea il capogruppo di Penne Ribelle, Gabriele Frisa. «Se c’è gente, il centro storico è normale che vada chiuso, così come avviene il sabato per il mercato», chiosa Frisa.
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