
L’AQUILA. L’allarme: «Fermate i cantieri in estate o qui si rischia il collasso e la chiusura praticamente di tutte le attività commerciali». E non viene da una voce qualsiasi, bensì dal presidente provinciale della Fipe Confcommercio, Daniele Stratta. La sua è la prima vera presa di posizione ufficiale sui lavori di riqualificazione del centro storico dell’Aquila. Su quelli già partiti e già fonte di polemiche e disagi, cioè lungo il tratto “stretto” di corso Vittorio Emanuele. Ma anche su quelli in partenza, cioè in piazza Duomo dove saranno avviati domani e in piazza Chiarino dove l’apertura del cantiere è prevista per il mese di aprile (vedi articolo in pagina). E poi su quelli che riguardano altri angoli del centro, come piazza Palazzo, che però potrebbero slittare all’autunno. Sono tutte opere finanziate con somme del fondo complementare per i crateri sismici del Pnrr e per questo condizionati da tempistiche stringenti.
«Siamo consapevoli che queste opere devono essere realizzate subito, ma così le attività rischiano di essere paralizzate, anche negli unici mesi in cui si vende davvero, quelli estivi: se non si trova una soluzione, avremo un centro storico bellissimo ma deserto. Per questo chiediamo lavorazioni anche di notte – come era stato annunciato – per correre il più possibile e uno stop dei cantieri almeno da luglio fino alla metà di settembre e almeno lungo il corso e in piazza Chiarino. E nel frattempo ristori per i mancati incassi delle attività, come previsti anche da altre città italiane in situazioni simili», aggiunge Stratta, che poi dice senza mezzi termini: «In caso contrario saremo costretti a scendere in piazza per far valere le nostre ragioni».
Al momento il cronoprogramma del Comune prevede infatti che i lavori di piazza Chiarino si concludano entro la fine del mese di maggio, quelli del corso per il 13 di agosto, mentre quelli di piazza Duomo fra un anno, con il primo lotto pronto per il 5 giugno e poi stop solo per periodi limitati come in occasione della Perdonanza. Per limitare i disagi, il Comune, con le ditte interessate e con i commercianti, ha definito una serie di step consecutivi delle opere. Su questo il rappresentante della Fipe Confcommercio aquilana lancia una stoccata al municipio: «I titolari delle attività, oltre a essere disperati, sono anche arrabbiati. Perché era stato garantito che i lavori di ripavimentazione del corso “stretto” sarebbero avanzati per tratti ridotti di qualche decina di metri, invece la chiusura è stata di 150 metri. A questo punto, visto il precedente del corso, siamo preoccupati anche per le altre opere previste: verranno rispettate le tempistiche e gli accordi sull’avanzamento dei cantieri in piazza Chiarino e in piazza Duomo?».
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