POPOLI. «Chiedo alle istituzioni di ultimare i lavori di ampliamento del Centro Risveglio di Popoli perché sono tante le richieste di ricovero provenienti dalla nostra regione e anche da fuori». È l’appello accorato di Annamaria Verna, presidente dell’associazione “Il risveglio di Manuela”, anima della creazione del Centro regionale del Risveglio “Manuela Verna”, aperto all’ospedale di Popoli Terme a dicembre 2022 nel dipartimento guidato da Carlo D’Aurizio, direttore dell’Unità operativa complessa Riabilitazione e Medicina fisica, e divenuto in breve tempo punto di riferimento di persone colpite da ischemie, trauma cranici, reduci da incidenti stradali, con deficit motori e comportamentali, ricoverate in stato di semincoscienza o coma. La Asl di Pescara sta lavorando all’adeguamento sismico di alcuni reparti ospedalieri del Santissima Trinità di via Saffi. E il Centro Risveglio è interessato dai lavori di ampliamento per la creazione di altri 12 posti letto da affiancare ai sei già tutti occupati da pazienti tra i 20 e i 60 anni, seguiti da medici, infermieri e operatori socio sanitari. Annamaria Verna col marito Ezio, genitori di Manuela, scomparsa nel 2016 dopo un periodo di coma, ha lanciato un appello alle istituzioni «che da sempre ci sono vicine», affinché possa essere ampliato il Centro Risveglio di Popoli Terme, «realtà di eccellenza per la nostra regione perché alla professionalità degli operatori si unisce sensibilità alla sofferenza».
I coniugi Verna hanno provato sulla propria pelle la sofferenza legata ai trasferimenti fuori regione durante la malattia della figlia. E per questo hanno deciso di onorare la sua memoria dando vita, con il sostegno della direzione Asl di Pescara e dell’assessore regionale Nicoletta Verì, a una struttura che possa aiutare altri genitori nelle stesse condizioni.
Così è nato il Centro Risveglio: «Ho creduto nel mio progetto», scrive Verna, «e le istituzioni sanitarie hanno ascoltato il nostro dolore che è quello di tante famiglie. Tante sono le richieste di ricovero che stanno arrivando, soprattutto dalla nostra regione, di persone che hanno bisogno di tornare alla vita. Per questo chiedo alle istituzioni e alla sanità di ultimare nel più breve tempo possibile i lavori nella nuova ala da 12 posti letto, già arredata, per accogliere le tante richieste».
Tra queste, riferisce verna, quelle di Loretta Mazzocchi e del marito Danilo, di Montesilvano, che dal 7 dicembre scorso hanno ricoverato al Centro Risveglio la loro figlia Giada, 22 anni da compiere giovedì, affetta da disabilità, colpita da un malore la sera di Ferragosto; e da Luigi Trovo dell’Aquila che da cinque mesi attende il risveglio della figlia 43enne, madre di un bimbo di 9. Entrambi dicono di aver «trovato una famiglia» nella struttura popolese e sottolineano l’importanza di «fare presto con i lavori, per dare speranza a tanti pazienti e alle loro famiglie».