
L’AQUILA. Quattromila firme raccolte in pochi giorni per la petizione «No alla chiusura dei nuclei di cure primarie», che mira a mantenere i centri dei medici di famiglia all’Aquila e in provincia a rischio a causa del mancato subentro del personale verso la pensione. E ora, dopo la mobilitazione, ci si prepara anche a mettere in scena una manifestazione di piazza contro la Asl.
A dirlo è Antonio Di Giandomenico del comitato promotore, che nella petizione spiega i punti della protesta. Il primo: «I nuclei sono associazioni di medici di famiglia con ambulatori aperti 12 ore al giorno, che vedono anche la presenza di personale infermieristico e di segreteria, e che rischiano la chiusura perché la dirigenza della Asl si rifiuta di assumere atti volti a garantire la sostituzione dei medici andati in pensione». Il secondo: «Il rischio serio, ad avviso del comitato promotore, è quello della riduzione della qualità dell’assistenza per la possibile chiusura e la perdita del lavoro da parte del personale dei nuclei». Il terzo: «L’argomento che la dirigenza della Asl e la Regione Abruzzo utilizzano per negare il subentro dei nuovi medici, ovvero mancanza di fondi necessari, risulta privo di fondamento, in quanto lo stipendio dei nuovi entrati graverebbe su gli stessi capitoli di spesa di coloro che andranno in quiescenza, e quindi con saldo zero».
Aggiunge il comitato: «Vogliamo inoltre segnalare che ci sono state iniziative istituzionali tendenti a risolvere la vicenda». Qui il riferimento è al fatto che la prefettura ha avviato le procedure per tentare una conciliazione tra i sindacati dei medici, quelli dei dipendenti e la Asl, «concluse con un nulla di fatto». Ma anche alla posizione assunta dal Difensore civico «che ha sottolineato la pretestuosità dell’argomento “bilancio” e ha introdotto una ulteriore riflessione: questa situazione riguarda solo la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, con evidente disparità di trattamento verso i pazienti di questo territorio e con grossa penalizzazione dell’area interna dell’Abruzzo».
Il comitato inoltre «propone una iniziativa di ulteriore sensibilizzazione, da concordare con i sindacati dei medici e dei dipendenti quale un sit-in davanti alla sede dell’Asl per una ulteriore opera di convincimento e riflessione della dirigenza, per una rapida e positiva risoluzione della vertenza in atto». (l.t.)
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