AVEZZANO. Sono ancora in stato di agitazione i lavoratori della Rsa Villa Dorotea (Scoppito) e delle residenze assistenziali dei Marsi San Bartolomeo (Avezzano) e San Rocco (Collelongo) gestite dalla cooperativa sociale San Rocco che da mesi ormai non provvede all’erogazione degli stipendi del personale delle tre strutture. In ballo il futuro di circa cento dipendenti, di cui 80 sono quelli che fanno capo alle due strutture marsicane. Dopo il nulla di fatto del tentativo di conciliazione, giovedì scorso in prefettura, Fp Cgil, Uil Fpl e Fisascat Cisl chiedono un incontro immediato con la Regione Abruzzo e con le istituzioni locali «per individuare congiuntamente un percorso finalizzato alla soluzione delle problematiche che ormai perdurano da troppo tempo». La cooperativa sociale San Rocco, infatti, «non ha mantenuto fede agli impegni presi» nel corso dei diversi incontri avuti con i sindacati, durante i quali aveva garantito nel breve termine «l’erogazione di alcuni degli stipendi arretrati, esasperando ancor di più le condizioni di tutto il personale». «Per quanto riguarda la Rsa Villa Dorotea, che eroga servizi assistenziali e riabilitativi in regime di ricovero convenzionato», spiegano il segretario provinciale Fp Cgil, Anthony Pasqualone, Maurizio Testone, della segreteria Uil Fpl dell’Aquila, e Alessandra Salustri, della segreteria Fisascat Cisl Abruzzo, «il personale sta garantendo da diversi mesi la propria prestazione lavorativa, senza ricevere la corretta retribuzione economica spettante. Infatti, da ciò che ci risulta, l’ultima retribuzione percepita dal personale è stata erogata solo nel corso di questa settimana (stipendio di agosto)». Riguardo alle strutture di Avezzano e Collelongo, invece, «le competenze, in acconto, sono ferme ai mesi di gennaio e febbraio». A causa delle precarie condizioni economiche tantissimi lavoratori sono stati costretti a rescindere, per giusta causa, il rapporto di lavoro in essere con la cooperativa sociale San Rocco, non potendo più sostenere il carico di lavoro senza percepire le retribuzioni spettanti. «A seguito delle cessazioni di questi rapporti di lavoro», proseguono i sindacalisti, «non sono stati posti in essere tuttavia nuovi contratti. Pertanto, ad oggi, abbiamo modo di credere che non vengano garantiti gli standard assistenziali ed organizzativi in nessuna delle tre strutture facenti capo alla cooperativa San Rocco. Una carenza di personale che non consente, inoltre, una puntuale programmazione della turnazione e il rispetto delle normative in tema di orari di lavoro e riposi obbligatori».