L’AQUILA. C’è soddisfazione da parte del vicepresidente vicario del Consiglio regionale, Roberto Santangelo, all’indomani della sentenza della numero 92 del 12 aprile 2022 della Corte costituzionale che ha stabilito la legittimità della legge 29/2020, il cui articolo 23 autorizza i Comuni abruzzesi del cratere a «ricomprendere in aree edificabili i lotti interessati da strutture e manufatti temporanei realizzati a seguito degli eventi sismici a condizione che gli stessi siano conformi» ad autorizzazioni e comunicazioni previsti dalla normativa emergenziale. Un provvedimento che di fatto “legittima” questi manufatti che in passato hanno rischiato la demolizione. Parliamo delle cosiddette “casette” (come sono ormai chiamate da tutti). «Esprimo la più grande soddisfazione», spiega, «per il pronunciamento della Corte costituzionale. Una decisione che ha messo, tra l’altro, finalmente la parola fine su una questione che ha tenuto con il fiato sospeso tante famiglie abruzzesi e in particolare della nostra Provincia. Finalmente», aggiunge, «si sancisce il diritto dei proprietari di casa a vedersi stabilizzate le abitazioni realizzate nel rispetto della normativa emergenziale emanata a seguito del terremoto». Si tratta di un percorso normativo che Santangelo ha affrontato sin da principio. «La legge 29», ha ricordato, «rientra tra i primi provvedimenti di cui sono stato promotore. Proprio perché rappresentava una questione urgente che toccava moltissime famiglie». Santangelo ha chiarito che «non si tratta di “sanare” ma di “stabilizzare” manufatti “legittimamente realizzati”. La legge regionale, infatti, esclude espressamente quegli edifici che non presentano il titolo abitativo o costruite in totale difformità o con variazioni rispetto allo stesso. Sono esclusi, altresì, gli edifici nei centri storici o nei nuclei antichi o quei manufatti che ricadono in aree vincolate o sottoposte a tutela dal punto di vista ambientale, idrogeologico o paesaggistico». Di fatto ai Comuni abruzzesi viene attribuita la “facoltà” di consentire una deroga al limite di dimensionamento dei piani con la finalità di “agevolazione” e di limitare il consumo del suolo a fini edificatori. La legge regionale in oggetto non permette di realizzare nuovi insediamenti, ma riconosce “uno stato di fatto ormai consolidato nel tempo”». Da parte di Santangelo arriva «un sentito ringraziamento all’Avvocatura regionale e al Consiglio regionale per il lavoro svolto a sostegno della norma che ha permesso di superare i rilievi mossi dal Governo alla Regione. Grazie a queste “casette”», conclude, «molti abruzzesi hanno potuto continuare a vivere in questa terra». (fab.i.)