PENNE. La crisi idrica mette sempre più a rischio il settore agricolo e l’economia di più territori. Cia (Confederazione italiana agricoltori) Chieti-Pescara lancia l’allarme in entrambe le province. Sulla provincia di Pescara è emergenza soprattutto nell’area vestina, in particolare a Penne e Loreto Aprutino, per la carenza idrica dell’invaso della diga di Penne. Dal 10 luglio il consorzio di bonifica centro, che gestisce l’invaso pennese, ha interrotto l’erogazione idrica. Uno stop che ha generato disagio alle circa 400 aziende agricole dell’area, per la concomitanza di due fattori: l’ormai prossimo raggiungimento del livello minimo di invaso, dall’altro la necessità di proseguire i lavori di manutenzione straordinaria dell’infrastruttura idraulica. Nei primi sei mesi del 2024, le precipitazioni sono state inferiori del 40% rispetto alla media degli ultimi dieci anni, mentre le temperature medie sono aumentate di circa 2°C. Una combinazione che ha portato tutti i bacini e i fiumi locali a registrare una riduzione del livello dell’acqua del 35%, lasciando alcune zone, come Penne, senz’acqua da giorni.
«La situazione è drammatica», afferma Domenico Bomba, presidente Cia provinciale. «La produzione agricola è in forte calo: i cereali hanno subito una riduzione del 30%, gli ortaggi del 25%, la frutta del 20% e la viticoltura del 15%. I danni stimati per il 2024 ammontano a circa 150 milioni di euro, comprendendo anche i costi per l’irrigazione di emergenza e l’acquisto di mangimi alternativi per il bestiame. I consorzi di bonifica stanno facendo del loro meglio per distribuire l’acqua disponibile, ma non è sufficiente. È necessaria una gestione più equa ed efficiente delle risorse idriche, con controlli e chiusure programmate per evitare sprechi».
Secondo i vertici Cia per affrontare la crisi servirà un supporto finanziario immediato per gli agricoltori. Sarà inoltre necessario ottimizzare l’uso delle risorse idriche, con tecniche avanzate di irrigazione e gestione dell’acqua, e investire nella costruzione di nuovi invasi e bacini per aumentare la capacità di stoccaggio. «L’intera regione è colpita da questa crisi idrica e gli agricoltori stanno affrontando difficoltà senza precedenti», dice Nicola Sichetti, presidente Cia Abruzzo. «È essenziale», chiosa, «che le istituzioni rispondano con urgenza alle nostre richieste di supporto finanziario e di investimenti in infrastrutture idriche. La nostra agricoltura non può aspettare».