
PRATOLA PELIGNA. Era sceso sotto casa e stava parlando con due amici, a Silvi Marina dove stava trascorrendo qualche giorno di vacanza. Stava ridendo e scherzando con loro quando all’improvviso si è accasciato a terra. In un primo momento i suoi amici hanno pensato a uno scherzo poi, quando hanno capito che era tutto tragicamente vero, hanno cercato di soccorrerlo e rianimarlo ma per Pietro Leombruni luogotenente dei carabinieri da poco in pensione, non c’è stato nulla da fare. Inutile l’intervento del 118. Il suo grande cuore devastato da un infarto, in pochi secondi si è fermato lasciando nella disperazione familiari e amici. Un’altra tragedia dovuta a un malore che arriva a solo due giorni di distanza dall’altra che ha colpito il sottufficiale dell’esercito Antonio Di Pietro, stroncato a 62 anni da un infarto giovedì , mentre stava imboccando il sentiero che lo avrebbe portato in cima alla Maiella. Due tragedie che hanno suscitato dolore e cordoglio nell’intera Valle Peligna dove sia Leombruni che Di Pietro erano conosciuti e stimati.
CHI ERA LEOMBRUNI
Leombruni aveva 60 anni e dal mese di gennaio, subito dopo il suo compleanno, era andato in pensione, dopo una vita spesa nell’Arma dei carabinieri. Dopo aver frequentato i primi tre anni l’Itis di Pratola Peligna, si era trasferito a Fermo, dove aveva ultimato gli studi per poi entrare nei carabinieri. A Roma ha frequentato la scuola dei sottufficiali per poi entrare a far parte di vari gruppi speciali nei quali si era sempre contraddistinto per il suo carattere forte e per la sua dedizione al dovere. Ha fatto parte della Dia, della sezione romana contro la lotta agli stupefacenti e del gruppo dei carabinieri che lavorava a stretto contatto con il ministro degli Interni e il servizio centrale antiterrorismo di Roma. Tutti ruoli importanti e di prestigio che gli avrebbero aperto le porte a una brillante carriera alla quale però 12 anni fa, ha rinunciato per tornare in Valle Peligna, al comando della caserma di Introdacqua, Bugnara e Campo di Fano. La sua è stata una scelta d’amore nei confronti della sua terra, della sua famiglia e della sua nuova compagna Teresa, poi diventata sua moglie, molto conosciuta anche lei, quadro dirigente della Banca di credito cooperativo di Pratola Peligna. Per l’intera giornata di ieri la donna ha vegliato il marito nella casa funeraria di via Lear meta di un continuo via vai di persone. «Pietro era una persona felice, circondata dall’affetto di tutti noi e dei nostri figli», racconta la donna, «da gennaio, al compimento del 60esimo anno, era andato in pensione soddisfatto di quello che era riuscito a costruire sia professionalmente che per la sua famiglia. Era il momento di raccogliere i frutti di tutto quello che aveva seminato, ma non ha avuto il tempo per poterlo fare»
Comunità in lutto
Tanti i messaggi di cordoglio arrivati da tutta la Valle Peligna: «Ci lascia una persona buona, che ha svolto il suo lavoro con dedizione, disponibilità ed elevata professionalità, sempre a difesa della sicurezza del territorio con alto impegno sociale e morale. Un uomo che che ha dato lustro, non solo all’Arma dei carabinieri, ma anche alla comunità civile. I cittadini di Bugnara lo ricorderanno sempre con affetto», ha scritto il sindaco, Giuseppe Lo Stracco.
Un analogo messaggio è stato inviato alla famiglia dal sindaco di Introdacqua Cristian Colasante. Leombruni lascia le figlie Lucrezia e Anna, la moglie Teresa, Francesca, il padre Aldo e le sorelle Vincenzina e Sandra. I funerali si terranno oggi, alle 16.30 a Pratola Peligna, nel Santuario della Madonna della Libera.
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