L’AQUILA. Cambiano i canoni degli alloggi di Progetto Case e Map. Dal primo gennaio 2025 entrerà in vigore il nuovo regolamento che ridetermina gli importi per l’affitto e la compartecipazione alle spese condominiali. Il documento, già passato al vaglio della giunta a marzo, è stato approvato anche dal consiglio comunale nell’ultima seduta.
Il provvedimento conferma, per gli affitti, una distinzione per fasce di reddito Isee, fino a 12mila euro. Superata questa soglia, il canone sarà calcolato sulla base degli accordi territoriali, con valori diversi, a metro quadrato, rispetto alle zone in cui si trovano gli alloggi.
NUOVO REGOLAMENTO
Rispetto al passato viene differenziato il canone di compartecipazione, cioè la quota per le spese generali e di gestione, che il regolamento fissa, su base mensile, in 60 centesimi a metro quadrato per gli appartamenti del Progetto Case e in 30 centesimi a metro quadrato per i Map. «La primaria esigenza dell’amministrazione», si spiega nella deliberazione approvata dal consiglio comunale, «è quella di adeguare alle situazioni, ormai mutate nel corso del tempo, e di armonizzare, evitando lacune e sperequazioni, la regolamentazione dei canoni a carico degli assegnatari degli alloggi Case e dei moduli abitativi provvisori Map, anche tenendo conto delle differenziate situazioni soggettive».
Sono tenuti alla corresponsione del canone «tutti gli assegnatari di alloggi Case e Map quale corrispettivo della concessione in uso. Il canone concessorio mensile tiene conto della situazione economica e sociale del nucleo familiare e dell’esigenza abitativa dei proprietari di immobili ancora inagibili a causa del sisma».
La cifra da versare, relativa alle spese condominiali di gestione e manutenzione, viene stabilita, senza distinzioni, in 0,30 euro mensili al metro quadrato per l’alloggio Map e in 0,60 euro mensili a metro quadro per un appartamento del Progetto Case.
CANONI DI LOCAZIONE
Diversi i canoni riferiti agli affitti che varieranno in base alle fasce di reddito Isee fino a 12mila euro. In dettaglio, chi ha un reddito da 0 a 7mila euro l’anno verserà un affitto di 15 euro mensili; da 7.001 a 10 mila euro il canone mensile è di 25 euro e sale a 50 euro per la fascia Isee da 10.001 a 12mila euro. Oltre questa soglia il corrispettivo della locazione, come specificato nel regolamento, «verrà determinato sulla base degli accordi territoriali e tenendo conto della tipologia di alloggio».
Gli accordi territoriali sono suddivisi per zone: Sant’Antonio 54 euro l’anno a metro quadro (4,5 euro mensile a mq), Sant’Elia – Gignano – Coppito 52 euro l’anno a metro quadro, Preturo – Pagliare di Sassa – Bazzano 42 euro l’anno a mq, Paganica e Tempera 43 euro l’anno a metro quadro, Camarda – Assergi – Roio 32 euro l’anno a metro quadrato. Per i Map: San Giacomo, Onna, Paganica, Preturo, Sassa e Bazzano 40 euro annui a mq, Roio, Arischia, Pianola, Bagno, San Gregorio, Camarda, Monticchio, Collefracido, Poggio Santa Maria, Collebrincioni, Filetto 27 euro a mq. Gli avvisi di pagamento dei canoni arriveranno agli affittuari trimestralmente: la morosità che supera i tre mesi comporta l’avvio di revoca della concessione o lo sfratto.
VICINI AI FRAGILI
«Con l’approvazione del nuovo regolamento», ha dichiarato l’assessore al patrimonio, Vito Colonna, «abbiamo preso atto dei nuovi accordi territoriali 2019 e rivalutato i corrispettivi canoni di locazione, che restano quasi invariati rispetto alla delibera del 2015. Sono state riviste alcune zone e, automaticamente, i relativi corrispettivi che non si distaccano molto dal passato. Restano invariati gli affitti per la famiglie con fragilità sociali, tranne per la compartecipazione alle spese condominiali».
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